SORRENTO. Abuso d’ufficio e falso ideologico in “Boxlandia”: tutti condannati, vittoria degli ambientalisti e prescrizione scongiurata. Si chiude con la condanna a un anno e 8 mesi per tutti e quattro gli imputati il processo sul mega parcheggio da 252 box-auto, da realizzare in vico Rota al posto di un tipico agrumeto sorrentino di circa 3mila metri quadri. Il progetto fu stoppato nel 2010, grazie alle denunce del WWF e dei consiglieri comunali di minoranza Giovanni Antonetti e Rosario Fiorentino.

I CONDANNATI. I giudici del Tribunale di Torre Annunziata (presidente di collegio Maria Rosaria Aufieri) hanno inflitto un anno e 8 mesi di reclusione per il proprietario del fondo dove in 3 anni dovevano costruirsi i garage interrati. Stessa pena al titolare della ditta di costruzioni Giuseppe Langellotto e ai due commissari ad acta nominati dalla Provincia di Napoli, Lucio Grande e Dario Perasole, che concessero l’ok al piano. Per tutti è stata disposta la sospensione della pena, ma con l’aggiunta dell’interdizione dai pubblici uffici per un anno e 6 mesi. Accolte, dunque, le richieste della pm della Procura della Repubblica oplontina Francesca Sorvillo.

FINALMENTE LA VERITA’. La sentenza, letta dai giudici in Tribunale solo a tarda ora, ha rischiato di slittare per la quarta volta in 3 mesi. Il motivo? Sempre il solito, ovvero l’assenza per motivi di salute di uno dei difensori degli imputati. La nuova istanza, sollevata “per i postumi di un delicato intervento salva-vita a Roma”, è stata però respinta in udienza. “Patologia prevedibile, l’avvocato doveva nominare un sostituto” il perché stavolta del rigetto.

RISARCIMENTO A WWF e ‘VAS’. Per le due associazioni ambientaliste, parti civili a processo e rappresentate dagli avvocati Giovanbattista Pane e Giovanni Pollio, i giudici hanno già disposto una provvisionale di 10mila euro, oltre al risarcimento danni in separato giudizio. Secondo Pollio - legale del WWF penisola sorrentina – la normativa urbanistica dimostrerebbe infatti “l’impossibilità di costruire un parcheggio interrato in zona 6 del Piano urbanistico territoriale”. Per gli ambientalisti, la legge ammetterebbe in vico Rota solo edilizia scolastica, parcheggi pubblici, aree a verde o di interesse comune.

(Salvatore Piro)

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