Sorrento, violentarono turista americana: condannati due giovani
Notte da incubo nei bagni di una discoteca. Quattro anni e 4 mesi ad ex calciatore
12-05-2016 | di Salvatore Piro
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Sorrento. Violentarono turista americana nei bagni di una nota discoteca di Sorrento. Condannati Francesco Franchini (22), ex calciatore di serie D del Sora e del Gladiator, e Riccardo Capece (20, studente, figlio del titolare di una nota catena di ristoranti), entrambi casertani: 4 anni e 4 mesi di reclusione a Franchini, 3 anni e 4 mesi la pena inflitta dai giudici a Riccardo Capece, che a differenza del calciatore aveva già risarcito la vittima: una 25enne di New York, in vacanza in costiera l’estate scorsa, e costituitasi parte civile a processo (difesa su incarico del Consolato USA dall’avvocato italiano Gennaro Ausiello).
I FATTI. La violenza avvenne nella notte tra il 27 e il 28 luglio, dopo un primo bacio dato dalla turista all’ex atleta dilettante. Ad incastrare Franchini e Capece – secondo gli esiti dell’inchiesta - le immagini delle telecamere di sicurezza, installate nell’antibagno del locale. Accolta a processo la ricostruzione della vacanza da incubo, formulata dal pm della Procura di Torre Annunziata, Mariangela Magariello.
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Jane (nome di fantasia) il 27 luglio non è sola, ma accompagnata da una sua amica connazionale. Dopo il bacio va alla toilette. Le telecamere riprendono Franchini, che la spinge a forza dentro. L’ex calciatore le strappa gli slip e abusa di lei. Poi esce. Così come Jane, che rintraccia la sua amica chiedendole aiuto. Le ragazze vorrebbero chiamare la polizia, ma con i cellulari americani non ci riescono. Jane, prima di lasciare la discoteca, torna in bagno. A quel punto – come ricostruito dalle immagini – a bloccarla in toilette sono in due: Francesco Franchini e Riccardo Capece, che l’avrebbero violentata senza percosse. Dopo lo stupro Jane scappa, e 24 ore più tardi denuncia tutto ai carabinieri di Sorrento. Scatta l’inchiesta. I militari ritrovano gli slip strappati la notte prima nella spazzatura della discoteca. Oggi, la vittima ha assistito in tribunale alla lettura della sentenza.
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