Spararono al figlio del boss: liberi i fratelli Taurino. E’ quanto ha stabilito la corte d’appello di Napoli che ha ribaltato la sentenza in primo grado, con una riduzione della pena fino a due anni di reclusione con la sospensione condizionale della pena, nonostante la gravità dei fatti.

I tre fratelli Taurino erano stati tratti in arresto originariamente per estorsione aggravata dal metodo mafioso, attesa la parentela ed il legame con il clan dei Bidognetti operante in territorio casertano, nonché per lesioni gravi, porto e detenzione di arma in pubblico (fucile a doppia canna, mozza e pistola 9x21) nonché di aver esploso colpi d’arma da fuoco all’indirizzo di Caterino Tammaro, il cui padre rimaneva vittima di un agguato di camorra agli inizi del 2000.

Nonostante dette imputazioni gravi la corte d’appello di Napoli, condividendo la tesi proposta dall’avvocato Iorio del foro di Torre Annunziata, riqualificando i fatti contestati nell’ipotesi di esercizio arbitrario delle proprie ragioni aggravato dall’utilizzo dell’arma, ha riformato in toto la sentenza di primo grado, applicando così ai tre fratelli la pena minima di anni 2 di reclusione, con la sospensione condizionale della pena, rimettendoli di conseguenza in totale libertà.

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