Infiltrarsi nelle case delle vittime, materializzarsi in ogni momento della loro vita, perseguitandole con messaggi, immagini e video offensivi. E’ il bullismo elettronico, meglio conosciuto come cyberbullismo, ossia una tipologia di violenza nella quale le prepotenze vengono attuate attraverso l’utilizzo del Web.
Una piaga con cui ognuno di noi, chi più chi meno, chi direttamente chi indirettamente, è costretto a convivere da quando i social network, come Facebook, Instagram, Whatsapp, Twitter e TikTok sono entrati nelle nostre vite. Un fenomeno che purtroppo continua a crescere in Italia. Un fenomeno che ha visto un’ulteriore impennata anche a causa del Covid e dei conseguenti lockdown e limitazioni delle uscite da casa, che hanno incrementato notevolmente l’uso del web.
Il report 2022 della Polizia Postale ha registrato una leggera flessione dei casi rispetto all’anno precedente, probabilmente frutto della normalizzazione delle abitudini dei ragazzi. Non si può escludere che il ritorno ad una vita sociale priva di restrizioni abbia avuto un’influenza positiva sulla qualità delle interazioni sociali, oltre alla costante opera di sensibilizzazione svolta dalle Forze dell’Ordine, soprattutto nelle scuole, al fine di mantenere alta l’attenzione degli adulti e dei ragazzi stessi sulla necessità di agire responsabilmente e correttamente in rete.
Infiltrarsi nelle case delle vittime, materializzarsi in ogni momento della loro vita, perseguitandole con messaggi, immagini e video offensivi. E’ il bullismo elettronico, meglio conosciuto come cyberbullismo, ossia una tipologia di violenza nella quale le prepotenze vengono attuate attravers...
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