Avrebbe incassato 19 mila 500 euro annui, dal 2008 al 2012, per un totale di circa 100mila euro. Il suo incarico, tuttavia, sarebbe “inutile”, almeno per la relazione della Commissione Speciale di controllo sulle Partecipate del Comune di Alessandria, inoltrata nei giorni scorsi alla locale Procura della Repubblica. Succede nel profondo nord, in Piemonte. Protagonista della vicenda è però un’avvocatessa di Torre Annunziata (le cui generalità non sono ancora note) figlia del presidente di una Partecipata dell’Ente. Il Comune di Alessandria (in foto) è in dissesto finanziario dal 2012, ma nonostante tutto il sindaco Rita Rossa ha di recente aumentato gli stipendi a 9 super-dirigenti (stipendi a volte superiori ai 100mila euro, aggiungendovi in alcuni casi la cosiddetta retribuzione di posizione, ndr).

I FATTI. Nel mirino degli inquirenti piemontesi è finita soprattutto l’ARAL s.p.a., azienda partecipata comunale che si occupava dal 2007 al 2012 dello smaltimento dei rifiuti ad Alessandria. Società ‘in house’ che, secondo una delle ultime relazioni ad hoc, firmate dal presidente della Commissione di controllo, il consigliere Domenico Di Filippo, è al centro del progetto di realizzazione di una discarica, “in violazione alla legge” e con “un danno economico già arrecato al Comune pari a 572mila euro”. Come se non bastasse, è del 7 luglio scorso l’ultima scoperta della Commissione: ARAL s.p.a., in cinque anni, avrebbe pure affidato super-consulenze ‘sospette’, per la presunta disparità tra i costi sostenuti e i benefici dei servizi al contrario resi.

IL RUOLO DELL’AVVOCATESSA OPLONTINA. ‘Sospetto’ sarebbe anche il lauto incarico di ‘recupero credito’ affidato dalla Partecipata alla legale oplontina, residente a Torre Annunziata, e il cui unico punto di contatto col Piemonte sarebbe rappresentato dal ruolo di vertice ricoperto dal papà, presso un’altra società ‘in house’ del Comune di Alessandria. La palla, ora, passa alla Procura ed anche alla commissione Ambiente di Palazzo Rosso, che vuole vederci chiaro sul progetto di discarica, con capienza superiore ai 100mila metri cubi e per il quale, secondo il consigliere Di Filippo, sarebbe necessaria un’attenta “valutazione di impatto ambientale”.       

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