Sono incredulo e stupito per le affermazioni del senatore Falanga che ha collegato un inconveniente subito da un autoveicolo di un suo collaboratore alla sua attività di parlamentare proiettata allo scioglimento del consiglio comunale”. Sono le parole del sindaco di Torre Annunziata, Giosuè Starita, che risponde a distanze a quanto ha dichiarato l’esponente dell’Ala dopo l’incendio della sua auto e quella del suo autista Pucillo.

“Il procedimento di accertamento – ha continuato il primo cittadino –relativo al Consiglio Comunale oplontino, posto in essere e valutato da una pluralità di organi dello Stato, si è concluso con una dichiarazione di sostanziale ‘non luogo a procedere’ e con l’invito formulato all’Amministrazione Comunale di adempiere ad un  serie di prescrizioni”.

Inoltre, “chiedo che l’attività di indagine a cura dei competenti organi continui, perché qualora dovessero emergere aspetti poco trasparenti o di maggiore pericolosità è interesse delle Istituzioni fare piena luce e colpire gli eventuali responsabili. Peraltro l’attività di contrasto alla criminalità messa in campo dall’Amministrazione Comunale a partire dallo sgombero di palazzo Fienga, dagli abbattimenti, dalla acquisizione al patrimonio pubblico di beni confiscati, dalle attività di promozione della cultura della legalità costituiscono fatti sui quali il Falanga non sempre è apparso solidale”.

Sulla vicenda dell’incendio delle auto, secondo Starita: “se dovesse emergere la matrice camorrista è piena e totale la solidarietà al senatore Falanga ed al suo collaboratore. D’altra parte – ha concluso – alla luce del valore straordinario delle forze dell’ordine e della magistratura v’è la certezza che presto saremo in condizione di sapere la verità, come peraltro dimostrato da anni di lavoro caratterizzati da un’altissima professionalità, scrupolosità e dedizione di questi servitori dello Stato”.

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Le indagini

La replica del collaboratore

La solidarietà di Casillo

La reazione di Langella

La replica del senatore

L'incendio