“Sono pienamente d’accordo con la decisione assunta da alcune scuole del Nord – ha spiegato Daniela Flauto, che dirige la Scuola Media Pascoli di Torre Annunziata -. Alcune volte ci siamo ritrovati di fronte un uso indiscriminato dei telefoni, spesso anche in classe. Quando ci siamo ritrovati di fronte la necessità di prelevare il cellulare dalle mani di un ragazzo colto in flagranza, abbiamo assistito ad una reazione spropositata. Come se fosse in preda a un attacco di panico. La pandemia purtroppo ha rotto qualsiasi equilibrio ed è difficile recuperare quanto perso in questi due anni e mezzo. Occorre pazienza e rigore, un rigore che queste regole possono permettere”.

“L’utilizzo didattico del telefono – ha continuato Rosalba Robello, neodirigente scolastico del Liceo De Chirico di Torre Annunziata – è fondamentale, specie per le condizioni in cui viviamo adesso, dove non ci sono mezzi tecnologici adeguati per ogni ragazzo. Però, del resto, è difficile riuscire a controllare tutti. Ecco perché la decisione di adottare questi provvedimenti mi trova d’accordo”.

LA VOCE FUORI DAL CORO. Sono contrario alle restrizioni sull’uso dei telefoni, ma serve responsabilità – ha spiegato Felicio Izzo, che per anni ha ricoperto il ruolo di dirigente scolastico -. L’accesso a internet è consentito perfino all’Esame di Maturità nel corso della seconda prova. Proibirne l’uso aprirebbe un capitolo molto vasto sui controlli da effettuare per limitarne l’uso. Un controllo che non potrebbe essere garantito. Ormai viviamo in un modno che vive di digitale. Ecco perché si tratta di misure che finirebbero per limitare la digitalizzazione delle nuove generazioni”.