Portici. Serata di cultura e di storia offerta dal Movimento 5 Stelle di Portici nella sala gremita del Fabric Hostel &Club con la partecipazione dei  giornalisti e scrittori meridionalisti   Angelo Forgione, Gennaro De Crescenzo e Pino Aprile, che hanno condotto l’uditorio alla riscoperta delle vere radici orgogliosamente TERRONE del territorio, dall'epoca pre unitaria sino ai giorni più recenti. Ospiti alcuni big della politica, i consiglieri regionali , Mara Muscarà  e Valeria Ciarambino  e il Senatore Sergio Puglia. L’iniziativa nata dal “Movimento 5 Stelle” di Portici  ha tratto l’opportunità da uno dei punti del programma elettorale del candidato Sindaco Giovanni Erra  “Portici città borbonica” che prevede la costruzione di una coscienza collettiva  attraverso la riscoperta dei siti porticesi  capace di fare emergere e rivalutare le risorse della città  nella quale  si respira ancora la storia  borbonica.  “Una scelta non a caso , quella di partire da Portici – spiega  Giovanni Erra – presentiamo una mozione del  Movimento  a tutte le Regioni del sud per chiedere  l’istituzione di una “ giornata della memoria”  in ricordo delle vittime del risorgimento e delle città distrutte che rischiano di essere dimenticate. Portici con le sue ricchezze e la sua storia da rappresentare nell’abito nazionale e internazionale può rappresentare un volano anche sotto l’aspetto economico”.  “Terroni, storia di una grande bugia” è il titolo della serata articolatasi sulla mai sopita questione meridionale , argomento molto sentito, e che lo scrittore Pino Aprile  ha saputo magistralmente rappresentare ed esaltare suscitando interesse e  emozione nell’uditorio. La storia di un Paese occupato, spogliato delle sue attività produttive, con migliaia di morti tra la popolazione civile. Un Paese costretto all’emigrazione  sconosciuta fino all'arrivo dei Savoia che, per prima cosa, ne depredarono le ricchezze a partire dalla Cassa del regno delle Due Sicilie, distrussero interi paesi, deportarono , e fecero nascere le mafie alleate con i nuovi padroni.  Per Pino Aprile è stato fatto di tutto , usando le armi della politica e dell’economia per creare un dislivello tra due parti del paese che non esisteva al momento dell’Unità, e resta una “barzelletta” quella del Sud liberato dai Savoia per portarvi la libertà, giustizia, e progresso, e spiega poi con puntiglioso impegno  come documentazione e ricerca diventano fonti di un'altra realtà.

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