Ancora paura a New York, torna l’incubo terrorismo nella grande Mela, a più di 16 anni dall’attentato alle Torri Gemelle del 2001. Ancora un furgone contro una folla inerme. II conducente è un uzbeco di 29 anni. Aveva armi giocattolo. Ha urlato “Allah Akbar” prima di essere bloccato dalla Polizia. II terrorista, Sayfullo Saipov, con le pistole in mano appena sceso dal pick - up preso a noleggio. Ha ucciso 8 ciclisti investendoli prima di lanciare il mezzo contro uno scuolabus.

Un altro attacco con un furgone, a poche centinaia di metri dal Memorial dell'11 settembre, a New York. Il killer si chiama Sayfullo Saipov, di nazionalità uzbeca, 29 anni. È arrivato negli Stati Uniti nel 2010, vive a Tampa. Ora è in ospedale, colpito dai fucili della Polizia. Dovrebbe sopravvivere. Alle 15.05 l'uomo, alla guida di un furgone bianco preso a noleggio nel New Jersey, irrompe sulla pista ciclabile che scorre sulla dorsale ovest di Manhattan, in parallelo al fiume Hudson. Piomba a tutta velocità, saltando il marciapiede e sorprendendo alle spalle ciclisti, corridori, pedoni. Il furgone travolge tutto. Circa trecento metri ancora e si schianta contro un bus. A bordo ci sono due adulti e due bambini: feriti, non gravemente per fortuna. Non è finita. Un video mostra Saipov balzare fuori dal veicolo, si guarda intorno, impugna una pistola. Diversi testimoni lo sentono gridare “Allah Akbar”, Allah è il più grande. Circostanza confermata poi dagli inquirenti. Ci sono molte persone nei dintorni, come sempre, come ovunque a Manhattan. Panico, fuga disordinata: scene ormai familiari. Gli agenti sparano, centrano l'uomo all'addome, lo catturano, lo portano in un ospedale vicino. Poi sigillano l'area, arrivano centinaia di poliziotti, si mobilita la squadra anti-esplosivi con i cani addestrati: si cercano eventuali complici, altre minacce. Le autoambulanze trovano un varco nel traffico pietrificato.

Sei corpi senza vita tra le bici disintegrate. Altre due persone colpite moriranno in ospedale. Nella lista dei morti ci sono argentini e un belga. L'attentatore era arrivato negli Stati Uniti nel 2010, l'ipotesi che sia un “lupo solitario” dinamica dei fatti e dice che Saipov aveva una pistola spara chiodi e un'altra caricata con proiettili di inchiostro. Quanto basta per far tornare l’incubo attentati.

Sondaggio


Risultati



Puoi ricevere le notizie de loStrillone.tv direttamente su Whats App. Memorizza il numero 334.919.32.78 e inviaci il messaggio "OK Notizie"