Oltre alle armi detenute legalmente l'infermiere che ieri ha ucciso quattro persone nel quartiere napoletano di Secondigliano possedeva anche in fucile mitragliatore Kalashnikov - con matricola abrasa - e due machete. La scoperta è stata fatta dagli agenti della polizia. Il fucile mitragliatore e i machete erano nella camera da letto. Inoltre i poliziotti hanno rinvenute anche diverse munizioni. Luigi Murolo, 48 anni, incensurato, ora dovrà rispondere anche di detenzione illegale di arma e ricettazione.

Intanto tra i capannelli fermi davanti al civico numero 41 di via Miano circolano ricostruzioni della lunga e tragica sparatoria piuttosto diverse da quelle della serata di ieri. É certo che a sparare sono state anche le forze dell'ordine. Lo conferma all'ANSA il capo della Squadra Mobile della Questura di Napoli, Fausto Lamparelli, che aggiunge che sono stati repertati dalla Scientifica bossoli di armi diverse. Ma alcuni testimoni parlano anche di qualche proiettile partito da altre pistole di residenti. A confermare quest'ultima circostanza ci sono i fori di due proiettili situati uno sul portone di fronte al balcone dal quale Giulio Murolo faceva il tiro al bersaglio sui passanti, l'altro sul muro della spaghetteria attigua. Murolo è un tiratore scelto e ieri non sparava a caso. I colpi erano tutti mirati e quei proiettili - fanno osservare alcuni residenti - sono colpi in risposta a qualcuno che gli sparava dalla strada che, forse, non era un appartenente alle forze dell'ordine.

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La follia