La guardia di finanza di Torre Annunziata ha sequestrano un opificio realizzato al piano interrato di un immobile nel quale era stata allestita una catena industriale del tessile. I finanzieri hanno rinvenuto macchine cucitrici, tagliacuci ed assi da stiro.

Il locale risultava accatastato come ‘magazzino e locale di deposito’ e non come laboratorio sartoriale, quindi non a norma con le vigenti disposizioni urbanistiche. Inoltre non erano stati adottati tutti gli accorgimenti necessari per garantire la salubrità e la sicurezza sui luoghi di lavoro, quali prese d’aria, impianti luce ed areazione del locale.

All’accesso, gli operanti hanno trovato intenti al lavoro 6 stranieri, risultati impiegati in nero e clandestini sul territorio nazionale. Il responsabile dell’illecita attività, un bengalese di 59 anni con regolare permesso di soggiorno, aveva installato un impianto di sorveglianza costituito da telecamere esterne e monitor interni, con il quale veniva controllato l’ingresso per preservare l’illecita attività da eventuali visite delle forze dell’ordine.

Al termine del servizio venivano sequestrati il laboratorio clandestino e circa 50 chili di rifiuti speciali non pericolosi, costituiti da scarti di lavorazione, mentre il predetto responsabile veniva denunciato alla Procura per violazione della normativa sulla sicurezza degli ambienti di lavoro e di quella in materia ambientale, nonché favoreggiamento all’immigrazione clandestina.

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