Processo da rifare per i 5 dipendenti dell’albergo di Meta che stuprarono una turista inglese. Per la cassazione le pene sono troppo blande. Borrelli: “Giustissimo. Ci aspettiamo ora condanne esemplari. Hanno violentato una donna in gruppo e postato le immagini sui social.”

La Corte di Cassazione, accogliendo la richiesta della procura generale, ha deciso che le pene inflitte ai cinque dipendenti di un albergo di Meta che nell’ottobre del 2016 stordirono e violentarono per una notte intera una turista inglese vadano ricalcolate con un nuovo processo.

In primo grado, nel 2019, le condanne del Tribunale di Torre Annunziata furono pesanti: nove anni per Gennaro Gargiulo, otto per Antonio Miniero e Fabio De Virgilio, sette per Francesco D’Antonio, quattro per Raffaele Regio. Due anni dopo però, è arrivato il clamoroso sconto: quattro anni a D’Antonio, Miniero e De Virgilio, quattro anni e otto mesi a Gargiulo, tre anni a Regio.

Lo sconto era stato motivato da attenuanti generiche, poiché non vi erano prove che alla turista, oltre all’alcol, furono somministrate anche droghe. In ogni caso la donna non era lucida e la violenza di gruppo c’è stata, motivo per cui per la Cassazione il processo è da rifarsi.

“Assolutamente d’accordo con la decisione della Corte di Cassazione, quelle pene, dimezzate in secondo grado, sono tropo blande per chi ha commesso un atto così brutale. Ricordiamo che i 5 oltre ad aver abusato della donna, la fotografarono e fecero girare le immagini in rete. Vergognoso.

Ci auguriamo che al nuovo processo gli imputati siano condannati con pene congrue a quanto è stato commesso. Che sia fatta giustizia.”- ha dichiarato il Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli.

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