Tre aziende conserviere sversavano nel Sarno abusivamente. Il Gruppo Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Transizione Ecologica di Napoli e i Gruppi Carabinieri Forestali di Napoli e Salerno, in prosecuzione delle indagini finalizzate ad accertare le cause dell'inquinamento del fiume , hanno avviato la verifica sulle maggiori industrie conserviere ubicate a monte ed a valle dell'impianto di depurazione di Scafati, particolarmente impattanti sotto il profilo ambientale durante la campagna di trasformazione del pomodoro.

Le attività di verifica si inseriscono nell'ambito della più ampia attività investigativa condotta in modo capillare dai Carabinieri del Comando per la Tutela Ambientale e la Transizione Ecologica e dai Carabinieri Forestali, con la collaborazione tecnica dell'ARPAC, tuttora in corso di svolgimento sotto il coordinamento sinergico delle Procure della Repubblica di Avellino, Torre Annunziata e Nocera Inferiore, finalizzata ad accertare e a rimuovere le cause dell'inquinamento del fiume Sarno e dei suoi tributari, avente ad oggetto le aziende ubicate nel territorio del bacino idrografico del suddetto corso d'acqua e ricadente nei circondari delle predette Procure, al fine di individuare gli scarichi abusivi dei reflui industriali recapitanti direttamente ed indirettamente nel fiume Sarno ed interrompere le attività illecite che influiscono sullo stato di salute di detto corso d'acqua, nonché gli scarichi fecali dei Comuni ricadenti nei circondari delle suddette Procure, tutt'ora privi di rete fognaria o non collettati ai depuratori esistenti.

I controlli effettuati, che hanno riguardato 5 aziende conserviere site a cavallo tra le province di Napoli e Salerno, hanno permesso di accertare la non conformità di tre alla normativa ambientale vigente, con la denuncia in stato di libertà di un imprenditore per non aver rispettato le prescrizioni dettate nell'AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) e l'irrogazione di 3 sanzioni amministrative per un importo complessivo di 4.034 euro.

Le attività di verifica sulle attività produttive ricadenti nel bacino idrografico del fiume Sarno, avviate nell'estate del 2020, hanno sinora comportato il controllo di 454 aziende, l'esecuzione di 76 sequestri, l'applicazione di misure cautelari personali a carico di 7 persone e la denuncia in stato di libertà di 264 persone per i reati di inquinamento ambientale, scarichi abusivi, gestione illecita di rifiuti ed emissioni in atmosfera non autorizzate, nonché l'irrogazione di 70 sanzioni amministrative per un importo complessivo di € 264.000 circa.

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