Sway gap, sequenza di downswing, tecniche e strategie moderne per migliorare lo swing nel golf
Il golf è uno sport in cui contano precisione, potenza ma soprattutto tecnica
27-12-2024 | di Redazione
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Il golf è uno sport in cui contano precisione, potenza ma soprattutto tecnica. Con l’avanzare della tecnologia e della ricerca, continuano a emergere nuovi strumenti, nuove tecniche e nuove conoscenze per perfezionare lo swing. Oggi illustriamo le tattiche e le strategie più all’avanguardia che possono fare miracoli per ogni golfista. Giochi per passione nel tempo libero o sei aspirante professionista? Comprendere e mettere in pratica queste idee porteranno il tuo swing a un livello superiore.
1. Sway gap: il segreto di uno swing bilanciato
La tattica dello sway gap è un’innovazione recente nel mondo del golf, ma sta prendendo rapidamente piede tra allenatori e giocatori professionisti, come Bryson DeChambeau, vincitore degli US Open. Il termine sway gap è stato coniato da SportsBox AI per misurare la differenza tra il movimento della parte superiore e della parte inferiore del corpo durante lo swing.
Perché è importante conoscere lo sway gap
Ai giocatori poco esperti capita spesso che lo sway gap sia troppo ridotto: il movimento del corpo è troppo simultaneo, con almeno tre potenziali difetti che possono insorgere:
- Maggiore pressione sulla zona lombare in rotazione
- Movimento di downswing troppo accentuato
- Tendenza a colpire la palla dall’alto
Come ottimizzare lo sway gap
Ecco come migliorare lo sway gap:
- All’inizio dello backswing, il tronco dovrebbe trovarsi circa 5-8 centimetri dietro la zona lombare.
- Nel momento dell’impatto, il tronco dovrebbe trovarsi circa 15-18 centimetri dietro la zona lombare.
La separazione del movimento si allena concentrandosi nella rotazione delle spalle più che dei fianchi nella fase di backswing, avviando poi il downswing con un movimento del fianco diretto al bersaglio.
2. La sequenza di downswing: un approccio in tre fasi
Come molti altri sport di precisione, anche il golf richiede un delicato equilibrio tra adattamento e regolarità. Un po’ come capita ai più esperti frequentatori dei migliori casinò online, serve una strategia di base a cui attenersi, pur rimanendo aperti; anche nel golf, serve una sequenza di swing corretta e ben ripetuta, che però richiede leggeri adattamenti alle varie condizioni ambientali. Il movimento di downswing dovrebbe seguire sempre la stessa sequenza a prescindere dal tipo di colpo da farsi o dal tipo di palla scelta.
Secondo Joe Plecker, direttore Director of Instruction al Landings Club, la sequenza ideale per un downswing perfetto si compone di tre fasi:
- Spostamento
- Rotazione
- Alzata
Passo 1: spostamento
Il primo movimento è dei fianchi in direzione del bersaglio. Questo spostamento crea separazione tra il tronco e le gambe, impostando la potente rotazione in arrivo. Ecco i punti chiave:
- L’inizio del movimento è una spinta del piede posteriore
- La testa va tenuta ferma, mentre i fianchi si spostano in avanti
Passo 2: rotazione
Dopo aver spostato il peso, il corpo ruota, aprendosi per preparare l’impatto. La rotazione genera gran parte della velocità dello swing. Ecco i punti chiave:
- Le dita del piede guida vanno spinte verso il tallone per creare forza torcente
- I fianchi si aprono, trascinando la parte superiore del corpo
Passo 3: alzata
Completando la rotazione, il corpo deve proseguire il movimento alzandosi. Questa continuazione aiuta a dare la massima potenza alla mazza, proteggendo anche la schiena. Ecco i punti chiave:
- Evitare di tenere la testa abbassata durante l’impatto
- Cercare di sentirsi più alti alla fine dello swing rispetto all’inizio
Questa sequenza di spostamento, rotazione e alzata va esercitata dapprima lentamente, aumentando gradualmente la velocità man mano che il movimento diventa più sicuro.
3. Scivolamento pelvico: la potenza dei fianchi
Il cosiddetto pelvis slide, o pelvis sway at impact (ondeggio pelvico all’impatto), è un movimento importantissimo che si misura nello spostamento in avanti dei fianchi verso il bersaglio durante il downswing. Anche questo è un movimento fondamentale per trasferire peso e generare potenza.
I professionisti del golf arrivano a uno scivolamento di circa 15 cm all’impatto, uno spostamento consistente dei fianchi verso il bersaglio, rispetto alla posizione iniziale. Molti principianti faticano ad adottare questo movimento e spesso si limitano a pochi centimetri.
Come migliorare lo scivolamento pelvico
- Cominciare il downswing spingendo all’esterno il piede posteriore
- Sentire il movimento dei fianchi che puntano verso il bersaglio
- Tenere indietro il tronco mentre la parte inferiore del corpo si muove in avanti
- Allenarsi con un bastone o con una mazza lungo i fianchi per registrare visivamente il movimento
Il fine di questo allenamento è creare separazione tra il tronco e la zona lombare, non far scivolare tutto il corpo verso il bersaglio.
4. Backswing regolato dal grip
Di recente, la ricerca ha dimostrato che il backswing ideale può variare a seconda dello stile di grip. Questa informazione è stata approfondita da SportsBox AI e può servire a ottimizzare la prima fase dello swing per ottenere continuità di potenza.
Backswing a presa forte
Per chi preferisce una presa forte:
- Aggiungere più ondeggio al backswing
- Allontanarsi leggermente dalla palla (via dal bersaglio) durante la rotazione
- Nella posizione più alta, lo sterno dovrebbe trovarsi dietro lo zipper
Backswing a presa debole
Per chi preferisce una presa debole:
- Meno ondeggiamento nel backswing
- L’inclinazione deve essere proporzionata alla rotazione
- In posizione alta, sterno e zipper dovrebbero rimanere in linea
È molto utile sperimentare diversi stili di backswing in base al grip, per trovare il movimento più naturale e ottenere i risultati migliori.
Conclusione: lo swing perfetto dalla A alla Z
All’inizio, aggiungere tecniche e strategie moderne allo swing può sembrare troppo. Il segreto è lavorare a un aspetto alla volta, integrandoli gradualmente al movimento generale dello swing. Ecco una routine di allenamento utile:
- Partire con grip e impostazione: la posizione deve essere buona per avviare lo swing
- Esercitare il backswing concentrandosi sulla creazione dell’apposito gap in base alla presa preferita
- Lavorare alla sequenza di downswing (spostamento, rotazione e alzata), con un’attenzione particolare allo spostamento pelvico
- Infine, puntare alla corretta posizione di impatto
Cambiare richiede tempo e pazienza, tanto lavoro e magari l’aiuto di qualche professionista che possa fornire un feedback personalizzato.
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