Tangenti per i lavori pubblici, “regali e mazzette” per gli appalti
Bufera sul comune di San Giorgio a Cremano. La Polizia avrebbe accertato un’associazione a delinquere tra i funzionari del comune ed alcuni imprenditori
23-10-2015 | di Raffaele Perrotta
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Il modus operandi si era man mano sedimentato nei vai appalti che l’ufficio tecnico comunale di San Giorgio a Cremano ha concesso tra il 2009 ed il 2015. Lavori per somme consistenti, di cui due in particolare arrivavano ad 800 mila euro. Si tratterebbe della manutenzione e rifacimento sia della pubblica illuminazione che delle strade. La Polizia avrebbe accertato che l’ufficio tecnico comunale, nella fase di preparazione delle gare, definiva i requisiti nel bando per favorire determinate imprese, contabilizzava in eccesso i lavori pubblici, predisponeva false attestazioni anche di lavori inesistenti ma dall’importo rilevante, ricorreva sistematicamente all’affidamento diretto.
L’INCHIESTA. Coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli, sezione reati contro la pubblica amministrazione, l’inchiesta è nata dalle dichiarazioni di una persona estranea ma perfettamente a conoscenza dei meccanismi illeciti nel settore dei lavori pubblici presso il Comune sangiorgese. Si è poi sviluppata con l’ausilio di intercettazioni e riscontri documentali.
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GLI INDAGATI. A sei persone è stata contestata l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro la pubblica amministrazione: corruzione, turbativa d’asta, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Si tratta del dirigente del settore urbanistica dell’Ente, Carmine Intoccia, del funzionario del servizio lavori pubblici, Raffaele Peluso, del funzionario coordinamento amministrativo, Leone Di Marco, del funzionario servizio piani urbanistici, Brigida De Somma, gli imprenditore Luigi D’Alessandro e Giuseppe Catauro.
IL MODUS OPERANDI. Al fine di avvantaggiare le imprese nell’aggiudicazione delle gare, i tecnici comunali avrebbero creato un escamotage consistente nella modifica dei punteggi riconosciuti in sede di valutazione dell’offerta economica più vantaggiosa. Secondo i pm, gli stessi funzionari si interfacciavano direttamente con il responsabile tecnico delle ditte da favorire, contribuendo alla compilazione del computo metrico.
REGALI E MAZZETTE. Somme di denaro per diverse migliaia di euro, computer, regali, gioielli in oro ed esecuzione di lavori edili i cui costi venivano inseriti poi nell’importo delle opere pubbliche da affidare alle ditte facenti capo a D’Alessandro. Sono solo alcuni dei ‘regali’ che il funzionario Peluso avrebbe ricevuto come corrispettivo per le aggiudicazioni degli appalti.
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