Applicava tassi da usura, anche del 10 per cento al mese, a commercianti nei guai per il lockdown. Sequestrati beni per un valore complessivo pari a 430.000 euro ad Angelo Marchitano, attualmente detenuto in carcere a Poggioreale, e altre due persone, eseguiti dai carabinieri dei Torre Annunziata tra Castellammare e Vico Equense.

Dopo gli accertamenti patrimoniali eseguiti nei confronti delle famiglie delle persone colpite dall’ordinanza, le indagini, portate avanti tra l'aprile 2018 e il giugno 2020, hanno consentito di fare luce su una rete usuraria che, attraverso prestiti a tassi di interesse pari anche al 10% mensile, aveva messo in difficoltà diversi piccoli imprenditori della costiera sorrentina e dell'area stabiese. Il provvedimento di sequestro eseguito oggi quale misura di prevenzione patrimoniale, è funzionale alla confisca di disponibilità economiche riconducibili al nucleo familiare di Marchitano: sotto chiave sono finiti un'auto, due motocicli, un appartamento, un'autorimessa, quindici tra conti correnti, libretti di risparmio, depositi di titoli, carte di credito, per un valore complessivo stimato in 430.000 euro, già sottoposti al sequestro penale preventivo operato lo scorso 5 gennaio.

La misura di prevenzione eseguita oggi “da un lato - spiega in una nota il procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso - riconosce la pericolosità di Marchitano, individuando il presupposto soggettivo nelle attività usurarie dallo stesso svolte in relazione alle quali era già stata emessa l'ordinanza cautelare; dall'altro qualifica ulteriormente i beni oggetto di sequestro quali frutto dell'attività illecita, provento di usura, sulla base dell'indizio cardine rappresentato dalla sproporzione tra il valore dei beni sequestrati ed i redditi dichiarati e l'attività lavorativa svolta''.

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