"Questa vicenda è una di quelle storie crude e tristi, dove le famiglie sono lasciate a se stesse e lo Stato non riesce a tutelare nessuno". Il sindaco di San Giorgio a Cremano Giorgio Zinno, commenta così su Facebook la morte di Marcello Esposito, il sofferente psichico deceduto la scorsa notte in ospedale dopo essere stato ferito alle gambe da un agente di polizia intervenuto durante una colluttazione in cui Esposito, colto da raptus, minacciava di accoltellare il dirigente del locale commissariato.

Lo Stato, è la riflessione del sindaco, "non tutela un ragazzo che in uno stato psichico alterato diventa pericolo per se' e per gli altri. Non tutela la famiglia che nonostante tanto amore non può gestire da sola un problema di tale rilevanza e non tutela neanche coloro che si trovano a confrontarsi con un problema del genere senza conoscerlo. Sento di poter dire che oggi abbiamo perso tutti perché un ragazzo è morto, perché lo Stato non ha attuato nella realtà ciò che avrebbe dovuto realizzare con la legge Basaglia. La chiusura dei manicomi ha rappresentato un gran passo avanti per la democrazia ma il sistema di tutele non è mai stato applicato".

Esposito, un passato da studente brillante e da campione di arti marziali, dall'età di 20 anni aveva cominciato a soffrire di schizofrenia. Arrestato per un tentativo di aggressione al padre, era stato ricoverato in due istituti psichiatrici e poi riaffidato al servizio territoriale di igiene mentale della Asl Napoli 2. Viveva da solo, a San Giorgio a Cremano.

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