Torre Annunziata. Don Maurizio Patriciello, il prete anti-rifiuti e anti-camorra al quartiere 'Parco Verde' di Caivano, è davvero un fiume in piena. Ospite d’onore oggi al convegno 'Terra mia, tra rifiuti e diritti', organizzato al tribunale di Torre Annunziata dalle associazioni forensi 'In oltre' e 'Nicola Di Prisco' (col patrocinio del locale Ordine degli Avvocati), il prete che sull’altare mette pomodori e non fiori, avvertendo poi di “non toccarli, l’Arpac dice che fanno male anche solo al tatto”, prende il sopravvento.

Urla, sbraita e si commuove il prete - “costretto a sostituire uno Stato assente” - nel limbo infernale tra Napoli e Caserta, dove per i rifiuti tossici e le discariche illegali ogni giorno si muore di cancro: eccessi di bambini ricoverati nel primo anno di vita, secondo i dati 2014 dell'Istituto Superiore di Sanità. Più tredici per cento di tumori alla mammella registrati nelle donne tra i 25 ed i 30 anni. La maglia nera della “blacklist” va ad Afragola.

“Non ho meriti – tuona Don Patriciello – dovrei fare solo il prete, ma la politica non esiste. Un giorno due deputati in chiesa mi fecero i complimenti. Io risposi: guadagno 33 euro al giorno. Li consumo di benzina per andare dalla mia gente, ascoltando le loro storie di morte. Voi invece? Dove siete finiti?”.

Nel 2012 – continua con il solito crocifisso stretto nel pugno destro - bussai alla porta del sindaco di Caivano, chiedendogli il perché di quel fetore killer, insopportabile, che da anni ci toglie la gioia di vivere. Sapete cosa mi disse? Non lo so. Lì capì che ero all’anno zero. Di monnezza non sapevo nulla, ma su facebook le mamme scrivevano che i loro piccoli non respiravano. Decisi di dare un volto al loro dolore”.

In aula ‘Siani’, al tribunale di Torre Annunziata, oggi si presenta l’ultimo libro-inchiesta: 'Monnezza di Stato', scritto a quattro mani dal caporedattore di ‘Sky Tg 24’, Paolo Chiariello, e dall’oncologo italiano dello 'Sbarro Institute for Cancer Research' della 'Temple University di Philadelphia', Antonio Giordano. Un ricco dossier sulla 'Terra dei Fuochi' e i danni incalcolabili provocati dall'interramento di rifiuti tossici. Danni prodotti da imprenditori anche del nord senza scrupoli, affidando lo smaltimento di “amianto ed idrocarburi cancerogeni” ai padrini del clan dei Casalesi. Camorristi coi quali “il nostro Stato – denuncia con forza Chiariello – a volte è andato pure a braccetto”.

Don Patriciello invece ascolta e conclude il suo monito. Al suo fianco ha un quadro. Una tela dell’artista Antonio Carotenuto, che coi suoi colori viscidi rappresenta il tormento del 'triangolo della morte' tra Napoli e Caserta. “Papa Francesco ha scritto: la società obblighi i Governi a sviluppare controlli e norme - le ultime parole del prete di Caivano - . Diciamo insieme allo Stato di fare il suo dovere. Ci ascolti per una volta. Soprattutto per i nostri bambini”.

In foto, da sinistra, Anna Brancaccio (associazione 'In oltre'), Antonio Giordano, don Maurizio Patriciello, Paolo Chiariello, i magistrati Andrea Penta e Giovanna De Meo

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