Erano le 19,34 quando in quel maledetto 23 novembre del 1980 la terra tremò in Campania. Una scossa di circa 90 secondi con epicentro a Teora, nel cuore dell’Irpinia, che causò quasi 3mila porti e 280mila sfollati in tutta la Regione.
Sono passati 40 anni da quel tremendo che ancora oggi porta i suoi segni in alcune città. Una di queste è Torre Annunziata. La zona sud della città è in parte dilaniata da quella tragedia. A ricordarlo è don Raffaele Russo, che dal 2002 è parroco rettore della Basilica della Madonna della Neve, situata nella zona meridionale della città.
“Credo che a Torre Annunziata sud non sia cambiato nulla dal terremoto dell’’80. Questo episodio, seguito dallo scoppio dei treni merci del ’46 ha creato miseria e degrado. Macerie furono e macerie sono. Diamo sempre la colpa a chi delinque, ma vorrei anche sapere cosa abbiamo offerto a loro per ottenere una realtà diversa”.
Monsignor Russo ricorda anche quei concitati momenti. “Ero un giovane parroco della chiesa di San Vincenzo a Scafati. Ero andato a Pomigliano, mia città natale, per fare visita a una mia parente che mi chiedeva la comunione. Riuscì ad arrivare a casa di mia nonna, situata al pian terreno. Alla prima scossa subito mi disse di scappare via. C’erano gli alberi di selci che sembravano quasi toccare terra. E’ stato qualcosa di spaventoso e pauroso. Ho visto morire molti miei amici e in strada c’erano grida di persone e bambini. Inoltre non potrò mai dimenticare la luna rossastra di quella sera”.
Successivamente don Raffaele tornò nella sua comunità, nonostante la paura della famiglia. “Io ero docente di religione al tempo e decisi di riunire tutti i giovani nell’atrio della chiesa per ascoltare le notizie che arrivavano dai tg e dalla radio. Così decidemmo di partire per l’Irpinia come volontari e operammo in un comune nei pressi di Nusco”.
“Al seguito c’erano un centinaio di ragazzi –ha concluso Monsignor Russo- Subito dopo iniziammo anche a ripulire la zona di Boscoreale e fummo ringraziati dal sindaco dell’epoca. C’era grande unità tra noi cittadini”.
Foto Archivio Vincenzo Marasco
Erano le 19,34 quando in quel maledetto 23 novembre del 1980 la terra tremò in Campania. Una scossa di circa 90 secondi con epicentro a Teora, nel cuore dell’Irpinia, che causò quasi 3mila porti e 280mila sfollati in tutta la Regione.
Sono passati 40 anni da quel tremendo che ancora oggi po...
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