“Ho partecipato attivamente alle elezioni comunali di Poggiomarino del 2020. Le ho manovrate al 100 per cento”. Una frase che rischia di creare un terremoto politico e giudiziario, quella pronunciata da Rosario Giugliano. Non un uomo qualunque, ma un ex killer della camorra ora al servizio dello Stato in qualità di collaboratore di giustizia.

Giugliano, alias “’o minorenne”, ha testimoniato al processo che lo vede imputato per camorra insieme alla sua compagna Teresa Caputo e al figliastro Alfonso Manzella, il cantante neomelodico aspirante boss, noto con il nome d'arte di "Zuccherino". Tornato a Poggiomarino, Giugliano ha provato a prendere possesso del territorio, come ha spiegato lui stesso, rispondendo alle domande del Pm.

“Ho avuto miei rappresentanti all'interno dell'amministrazione comunale di Poggiomarino, finché non ho iniziato a collaborare con la giustizia – ha riferito il pentito in aula -. Ho ottenuto diversi piaceri e anche appalti a ditte mie o di imprenditori vicini a me". Un fulmine a ciel sereno, che rischia di causare un vero e proprio terremoto politico giudiziario su Poggiomarino. Riferimenti anche all’ultima campagna elettorale del comune vesuviano: “Ho partecipato alle elezioni comunali anche attraverso la richiesta di voti, l'attività di attacchinaggio e la promozione di alcuni candidati", ha confermato il pentito, rispondendo alle domande del pm.

Le sue dichiarazioni attualmente sono al vaglio della Dda di Napoli. Se in aula non ha fatto riferimenti ai nomi dei politici a lui vicini, nel corso degli interrogatori già resi noti nei mesi scorsi, il boss ha spiegato per filo e per segno le sue alleanze e i suoi stretti legami, avviati già nel 2015 "quando feci un tentativo con un rappresentante del comune di Poggiomarino, però non concretizzai perché non ero ancora sul territorio".

Sul caso è intervenuto Giuseppe Annunziata, segretario metropolitano del Partito Democratico e consigliere comunale di Poggiomarino: "Se le rivelazioni del boss Rosario Giugliano, oggi collaboratore di giustizia, trovassero conferma per la comunità di Poggiomarino, si prospetterebbe una stagione buia che pensavamo abbandonata per sempre. Le istituzioni facciano chiarezza rispetto ad un quadro inquietante che emerge dalle dichiarazioni del boss pentito che avrebbe ricevuto piaceri e appalti a ditte sue o di imprenditori vicini".

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