E' il suicidio la causa più probabile della morte di Tiziana Cantone, la 31enne trovata senza vita con un foulard al collo, il 13 settembre 2016, nell'abitazione della zia a Casalnuovo. Un "gesto inconsulto", si ritenne allora, legato alla pubblicazione di alcuni suoi video privati diventati subito virali. Lo hanno messo nero su bianco, nella relazione depositata un mese fa ma di cui si è saputo solo oggi, i medici legali incaricati dalla Procura di Napoli Nord di far luce sui motivi del decesso della ragazza.

La Procura, dopo aver ottenuto nel 2017 l'archiviazione della prima indagine per istigazione al suicidio, ha infatti aperto nel gennaio 2021 un secondo fascicolo per omicidio volontario sulla base di nuovi elementi di prova portati dalla difesa di Teresa Giglio, la coraggiosa madre di Tiziana che da quasi sei anni si batte per conoscere la verità. Il pm Giovanni Corona ha fatto così riesumare i resti della 31enne e disposto quell'autopsia che non era mai stata effettuata.

Dopo la morte di Tiziana, è stata la madre a proseguirne la battaglia nelle aule dei tribunali, in quelle civili per far rimuovere dai grandi colossi del web, da Facebook a Google, i video di Tiziana, e nelle aule penali per conoscere la verità, appunto, sul decesso. Sul primo fronte è riuscita a garantire solo in parte il diritto all'oblio, visto che pochi giorni fa è spuntato nuovamente sul web un video privato della 31enne. Sul fronte penale la Giglio, che ha sempre sostenuto che la figlia non si sia uccisa, ha portato avanti la sua battaglia affidandosi negli anni a numerosi avvocati, tra cui anche un gruppo statunitense di legali e consulenti, l'Emme Team, le cui indagini difensive hanno portato all'apertura del fascicolo per omicidio volontario. Con il team americano, la madre di Tiziana ha però interrotto ogni rapporto ed ora è assistita da uno staff di tre avvocati (Emiliano Iasevoli, Gianluca Condrò e Stefano Marcialis).

Sono numerose le indagini penali nate dopo la morte della trentenne: la più importante, per istigazione al suicidio, come detto fu archiviata dal Gip di Napoli Nord, su richiesta della Procura, nel dicembre 2017. Attualmente a Napoli Nord restano dunque due fascicoli: quello per omicidio volontario, che rimarrà aperto anche dopo il deposito della relazione sull'autopsia: gli inquirenti attendono infatti il deposito della perizia psicologica che dovrebbe far luce sulle condizioni emotive di Tiziana, e solo a seguito di queste risultanze decideranno se archiviare l'indagine o se continuare a indagare per omicidio.

C'è poi l'indagine per frode processuale aperta in relazione alla cancellazione dei dati dall'iphone e dall'ipad della Cantone, avvenuta mentre gli apparecchi erano tenuti in custodia dai carabinieri; in questa inchiesta vi sono alcuni indagati. Ma anche la Procura di Napoli ha aperto dei procedimenti: attualmente l'ex fidanzato di Tiziana è sotto processo con l'accusa di avere calunniato i presunti diffusori dei video e per aver cancellato alcuni documenti dal cellulare della ragazza.

La difesa di Teresa Giglio, madre di Tiziana Cantone, si riserva attraverso i propri consulenti "di presentare ogni tipo di valutazione e precisazione o di sollecitare ulteriori investigazioni a seguito della consulenza depositata dalla Procura di Napoli Nord".


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