Tornano le ruspe a Gragnano: “Oggi perdiamo la casa ma mai la dignità”
La storia di Edgardo: “Le mura in cui sono cresciuto verranno abbattute”. Nel calendario altre 18 famiglie
26-06-2021 | di Marco De Rosa
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“Oggi perdiamo la casa ma mai la dignità”. Edgardo è solo uno tra le decine di abitanti che rischiano di non avere più un casa. L’emergenza sanitaria non basta per bloccare gli abbattimenti delle case abusive. A Gragnano, infatti, tornano le ruspe.
Edgardo Esposito in un video racconta la sua storia. Prima che la Cassazione si esprima, l'udienza è fissata il 15 luglio, è iniziata la demolizione della parte interna della casa abitata dai suoi genitori e da lui. Nel calendario degli abbattimenti altre 18 famiglie. "Entriamo a far parte anche noi delle tante famiglie che in questi ultimi anni hanno perso la casa, per gli abbattimenti non esiste emergenza sanitaria", ha spiegato il ragazzo.
Poi ripercorre la storia della sua famiglia: "Nel 1996 mio padre per dare un tetto alla sua famiglia, su un terreno ereditato dal nonno, ha costruito un abitazione di circa 75 metri quadri condonata nel 2003. Nel 2002 la corte di appello di Napoli prescriveva i reati lasciando la demolizione delle sole opere di rifinitura, dopo più di 15 anni la stessa corte ha deciso per l’abbattimento".
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Poi lo sfogo: "Il giorno 15 luglio la cassazione si esprimerà sulla questione, ma non ci sarà più l’oggetto della contesa, perché la casa non c’è più. Mentre per tutti, stragisti assassini e camorristi esistono tre gradi di giudizio prima di essere definito colpevole, per noi no. Sono figlio di un abusivo che per dare un tetto ai propri figli non ha piegato la testa di fronte ai palazzinari ed altro, che con tanti sacrifici un pezzo alla volta ha costruito il suo tetto sicuro. Io sono orgoglioso di essere figlio di un abusivo ma sono ancora più orgoglioso di essere il figlio di mio padre e mia madre, che hanno sacrificato la loro vita per noi. Restano in piedi molte altre abitazioni, hotel costruiti sul demanio marittimo, case di camorristi. La mia no, va giù. Oggi forse avete colpiti fisicamente e mentalmente i miei genitori, ma a breve torneranno ad essere l’uomo è la donna che tutti vorrebbero essere".
E dopo la sua toccherà ad altre in attesa di demolizione da decenni. A Gragnano è tornata la stagione degli abbattimenti.
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