“Chi c…o sei, fatti i fatti tuoi… Stai ancora parlando…ti devo prendere a schiaffi”. Così parlò Mario Siano, nel seggio 46, durante le concitate fasi di scrutinio delle ultime elezioni amministrative a Torre Annunziata. Era il 7 maggio 2012. Il giovane ‘rampollo’ del Pd, oggi 29enne, per il pm della Procura oplontina Mariangela Magariello, si rivolse con violenza e minacce all’allora rappresentante di lista dell’Udeur, contestando la “mancata assegnazione di due voti”. Voti non determinanti, certo, visto che Siano restò fuori dal consiglio comunale con 199 preferenze ‘racimolate’.

Ma le minacce, secondo gli inquirenti, non finirono lì. Anche la Digos indagò sulle ‘ombre’ di quel giorno alle elezioni, riferendo che il candidato 'Dem', durante le operazioni di scrutinio, sarebbe entrato al seggio assieme ad un suo parente disabile ed altre due persone, una delle quali “avrebbe tentato di manipolare alcune schede, imponendo di trascrivere i voti sui verbali delle operazioni e sulle tabelle dei verbali”.

“Non hai proprio capito, devi segnare i due voti davanti a me, perché me ne devo andare”: queste invece le ‘pressioni’ rivolte da Pasquale Cozzolino, 38enne di Torre Annunziata ed all’epoca rappresentante di lista in altro seggio del Pd, al segretario responsabile di quello numero 46. Siano e Cozzolino (difesi rispettivamente dagli avvocati Elio D’Aquino e Bernardo Brancaccio), oggi, sono stati rinviati a giudizio dal gup del Tribunale Antonello Anzalone. Dovranno rispondere in autunno di “aver turbato in concorso il regolare svolgimento delle elezioni”.

A PROCESSO PURE IL PRESIDENTE SEGGIO Nei guai è finita anche Carmela Balestrieri, oplontina del ’64. Per il pm fu proprio la Balestrieri (assistita dall’avvocato Ciro Ottobre), presidente del seggio nel mirino della Procura, che su richiesta di Siano e Cozzolino assegnò sulla tabella di spunto quei voti contestati al primo. La difesa di Siano, oggi in aula, ha eccepito la prescrizione prevista dalla legge speciale in materia di elezioni comunali. Tutto inutile, si andrà a processo.

Forse anche perché il rappresentante Cozzolino, al quale l'accusa contesta una recidiva reiterata, ottenuto quanto sperato si allontanò nel 2012 cantando vittoria: “Due voti al candidato Siano, con le buone maniere si ottiene tutto, menomale che tutto si è risolto”.

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