E' evidente che è in atto a Torre Annunziata una guerra di camorra. Sottovalutare la questione sarebbe da irresponsabili. L’agguato di sabato pomeriggio sul corso e l’omicidio all’esterno di una chiesa di domenica mattina rappresentano la punta di un iceberg più profondo.

Le operazioni dell’Antimafia, le inchieste di Procura e forze dell’ordine nella stagione 2008 – 2011 hanno decimato i clan certamente. Ma la camorra non è scomparsa e le politiche (soprattutto quelle di carattere sociale e recupero urbanistico) messe in campo in questi anni non sono state all’altezza.

Se non si interviene in maniera netta e rapida, gli episodi di questo fine settimana purtroppo rappresenteranno solo l’inizio.

Il primo cittadino si attivi subito, un semplice comunicato stampa non serve a nulla. Cacci il petto da fuori e si metta al telefono: chiami a raccolta quanti sono nelle condizioni, e in dovere, di dare una mano: consiglieri regionali, dirigenti politici, sottosegretari.

Occorre subito un vertice in Prefettura e l’intervento diretto del Ministero dell’Interno.

Davanti non abbiamo organizzazioni criminali strutturate, ma solo rimasugli che provano a riorganizzarsi e che possono essere sconfitti facilmente se faremo fronte comune.

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