Reddito di base adeguato per tutti, diritti sociali uguali agli standard europei, lotta per il lavoro contro la precarietà. Questi i temi universali e caldi della protesta di stamattina a Torre Annunziata. Circa 200 tra studenti e disoccupati partono alle 10:30 da Piazzale Gargiulo. Poi la massa si sposta lungo Corso Umberto I, la via dello shopping. Tutto fila liscio, nonostante la massiccia presenza delle forze dell’ordine. Nessuna carica della polizia, che quasi ascolta anch’essa i cori dei manifestanti, muniti solo di fumogeni. Manifestanti che si radunano dietro un eloquente striscione (in foto): “Sì alla dignità, no alla carità”, c’è scritto. La firma è dei disoccupati dell’intera area vesuviana. Altra caratteristica della protesta odierna, che non è solo cittadina ma prova a coinvolgere i paesi limitrofi.

Da Boscoreale fino a Torre del Greco dove nel pomeriggio, alle 17:30, gli studenti si ritroveranno all’esterno dell’Ospedale Bottazzi. “Abbiamo scelto Torre Annunziata come punto di partenza delle nostre rivendicazioni – sottolineano gli universitari scesi in strada - . Perché? Semplice, è la città simbolo della disoccupazione dove prima c’erano pastifici ed industrie ma oggi qui regna solo una centrale questione giudiziaria e criminale”. Il corteo va avanti. Supera piazza Santa Teresa ed arriva a Palazzo Criscuolo, emblema della “fallimentare gestione politica della città” a giudizio dei leader della protesta.

Al Comune, un blindato della Polizia attende studenti e disoccupati che chiedono risposte, trovando però solo porte chiuse. Nessuno esce dal Palazzo o si affaccia al balcone. Partono quindi i cori di scherno per sindaco, giunta e consiglieri comunali. Poi, tutti a terra ed in silenzio. Un minuto simbolico di raccoglimento in memoria di Maria d’Ambrosio e Francesca Pacifico, scomparse nella recente tragica notte vissuta all’ospedale “S. Anna” di Boscotrecase. “Le ultime vittime innocenti dello Stato”, sussurra qualcuno. L'assenza d'ascolto di Palazzo Criscuolo lascia spazio all’assemblea pubblica in piazza Ferrovia. Altra scelta emblematica perché lì c’è la stazione di ‘Torre Annunziata Città’, un tempo brulicante di pendolari ed oggi quasi un binario morto. Alle 13, la fine del corteo.

Tutti a casa e prossimo appuntamento a giovedì, in piazza Cesaro, ore 19. Altro raduno pubblico per gridare che “nelle case dei cittadini senza reddito non ci sono più soldi per cibo, bollette, affitti e medicine. Anche Starita ci ascolti. In fondo – chiosano i manifestanti – vorremmo solo che fosse qui a lottare accanto a noi”.

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