Trecento cuori uniti per urlare 'Giustizia per Maurizio". Torre Annunziata si è raccolta attorno alla famiglia di Maurizio Cerrato. Oggi si è svolta la mini maratona, partita dal piazzale del Tribunale, per ricordare il 61enne barbaramente ucciso da 4 belve lo scorso 19 aprile per una banale lite di parcheggio.

In tanti hanno voluto essere presenti. La marcia è poi arrivata in Villa Comunale. Ad attendere i corridori Tania Sorrentino e Maria Adriana Cerrato e Andrea Cerrato, la vedova e le figlie di Maurizio. Attimi di vera commozione e solidarietà nel corso degli interventi.

LE DICHIARAZIONI. Forti le parole del senatore del Gruppo Misto Sandro Ruotolo, che non ha usato mezzi termini per condannare le belve e gli omertosi. “E’ colpevole chi doveva impedire che le belve pensava che potessero essere padroni della città. E’ colpevole chi crede che sia cos ‘e niente, che Fortàpasc non esiste più. E’ colpevole chi doveva agire e chi non ha agito. Gli indifferenti sono complici della camorra e del malaffare. Le dimissioni della Giunta hanno indebolito la democrazia. Siamo stanchi delle vite che si spengono violentemente. Non voltiamoci più dall’altra parte, noi siamo di più. La camorra è tra noi per il suo disprezzo per la vita. C’è un numero che fa accapponare la belle: 346. Sono le persone condannate in maniera definitiva per camorra e chissà quante ne sono le altre che non conosciamo. Questo dato vuol dire 3500 familiari stretti. Vuol dire omertà, come ha detto Maria Adriana. C’è chi dice paura. Abbiamo bisogno di giustizia. Quando il Riesame ha concesso i domiciliari a Francesco Cirillo, padre di Antonio Cirillo che ha sferrato la coltellata mortale, siamo rimasti basiti. Non è stato scarcerato, ma è passata questa interpretazione. Noi siamo fiduciosi, ma per noi è uno schiaffo l’apologia di camorra che è stata fatta. L’aver usato i social per dire che era tornato a casa per dire che era cos ‘e niente. Non possiamo accettarlo. Francesco Cirillo deve essere sanzionato, altrimenti passa il messaggio che hanno vinto loro. Noi ci siamo, ma abbiamo bisogno che Torre dica basta al malaffare”.

C'è stato anche l'intervento del sindaco di Torre Annunziata Vincenzo Ascione. "Oggi sono venuto in vesta istituzionale ma senza fascia, perché la mia fascia è il volto di Maurizio. Non è tempo di misurare quello che stiamo facendo. Chi sceglie la camorra sceglie la morte".

Successivamente c'è stata anche l'omelia di Don Ciro Cozzolino, che nel corso della funzione ha affermato. "Domani è san Gennaro. Lui è andato fino in fondo. Noi dobbiamo fare la stessa cosa per sconfiggere la camorra".

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