Si è svolto ieri, presso la sede della Confcommercio in corso Vittorio Emanuele III, a Torre Annunziata, l’incontro sulle prospettive del porto alla luce della delibera d'indirizzo adottata dalla Commissione straordinaria. Un investimento da 43 milioni di euro, di cui 28 derivanti dal Pnrr.

 All’introduzione del Presidente Giuseppe Manto sono seguiti numerosi interventi di rappresentanti di associazioni, forze sociali ed esponenti delle forze politiche. Erano presenti tra gli altri: l'Associazione degli ingegneri, la CISL (a nome di CGIL, CISL, UIL), la Paranza delle idee, il PD, il M5S, l’UDC, numerosi cittadini ed operatori impegnati in attività all’interno dello scalo torrese.

Ribadita l'importanza strategica del porto per lo sviluppo e la crescita della ricchezza della città è stata condivisa una preoccupazione sul deficit di trasparenza ancora presente in questo procedimento amministrativo. Infatti, ad oggi, non sono ancora noti, nella loro completezza, i contenuti della proposta di investimento avanzata da soggetti privati, né risultano comprensibili sia le metodologie di consultazione pubblica che s’intendono attivare né le scelte di merito sul programma di sistemazione delle aree a terra e delle banchine.

"È stato puntualizzato - si legge nella nota- che è indispensabile una rigorosa coerenza tra le ipotesi di sviluppo e la riqualificazione del porto da un lato e gli indirizzi generali del PUC (atto, come è noto, ancora in itinere e sul quale è utile accelerare) dall’altro. Per questo motivo le associazioni e le forze sociali chiederanno un incontro alla Commissione straordinaria per sollecitare la più ampia partecipazione e la massima trasparenza nell’adozione delle scelte per il porto e per il Puc.

 Risulta altrettanto decisivo confrontarsi sulle finalità che deve connotare l'adesione all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno centrale. Il recupero del mare e della costa, lo sviluppo di attività a basso impatto ambientale e ad alto valore aggiunto nell’ambito della pluralità di vocazioni, l’incremento dell'occupazione, le scelte strategiche per i quartieri territorialmente prossimi al porto sono i filoni portanti per il rilancio del terzo porto della Campania.

Al tempo stesso l’obiettivo della delocalizzazione dei depositi petroliferi deve traslocare dalle petizioni di principio per diventare un percorso amministrativo che coinvolge tutti i livelli istituzionali interessati (Governo, Regione, Comune, Autorità portuale) e che si preoccupa del reperimento delle risorse occorrenti. Le associazioni e le organizzazioni sindacali hanno concordato la volontà di procedere alla costituzione di un Coordinamento (ubicato presso la sede della Confcommercio) chiedendo che vi aderiscano tutte le forze culturali, sociali e professionali che hanno a cuore questo tema.

Alle forze politiche, invece, è stato chiesto di continuare ad avere attenzione, di impegnarsi nel confronto e di assumere questa problematica come centrale anche nel raccordo con gli altri livelli istituzionali".

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