E’ scomparso all’età di 87 anni nella sua casa di Genova Felice Setaro, l’ingegnere idraulico nato a Torre Annunziata e dal ’90 al ‘99 a capo del Magistrato alle Acque di Venezia. Grande amico dell’ex sindaco della Serenissima, Massimo Cacciari, Setaro - andandosene in pensione (sostituito da Patrizio Cuccioletta) - sbottò lasciando l’Italia di stucco.

“Hanno trasformato questo luogo sacro in un covo di malfattori” il commento del Presidente poco prima della maxi-inchiesta sulle tangenti per il ‘Mose’ e lo scandalo sul Consorzio ‘Nuova Venezia’: 35 persone in manette per presunte sponsorizzazioni e finanziamenti a pioggia, come forme di pagamento indiretto a politici e loro amici.

Se le mazzette di denaro, svelarono le carte dell’inchiesta, erano la consuetudine per i corrotti dalla cricca, c’era chi si accontentava di benefit in ‘natura’: un potente motore per il proprio gommone, ad esempio.

“Un dolore grande per chi come me ci ha buttato il sangue”, il commento di Setaro all’indomani degli arresti. L’ingegnere torrese era stato infatti l’unico a ridurre il corrispettivo che spettava al Consorzio - dal 15 al 12 per cento – su tutti i lavori progettati per difendere la Laguna dalle acque alte.

Celebre anche un altro suo commento, rilasciato in un’intervista al Quotidiano ‘La Nuova Venezia’. Alla domanda sul se si fosse mai aspettato un “uragano del genere”, l’ingegnere di origini oplontine aveva risposto caustico: “Fino a un certo punto i ruoli erano chiari e distinti. Poi, come si dice a Napoli, si sono forse mescolate le carte: un piede accà e uno all’a…”.

Felice Setaro aveva cominciato la sua carriera al ministero dei Lavori pubblici come provveditore di Milano, poi a Parma e al porto di Genova. Dopo l’incendio della Fenice, il 29 gennaio del 1996, era stato nominato ingegnere capo della ricostruzione del teatro.

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