Torre Annunziata, affiliato esalta le 'gesta criminali' dei Gionta: 'Girano con i Kalashnikov, fanno paura'
Il clan occultava le armi a Palazzo Fienga. L'ex roccaforte sotto il controllo dei Valentini anche post confisca
18-07-2025 | di Rosanna Salvi

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Fucili, pistole e mitra per 'dominare' Torre Annunziata. A disposizione del clan Gionta veri e propri arsenali da guerra per controllare la città e imporsi sulle cosche rivali. I soldati dei Valentini giravano tra le strade oplontine con i kalashnikov. L'avvento del Quarto Sistema sulla scena criminale aveva creato forti fibrillazioni ed era necessario mantenere l'egemonia sul territorio. "Facevano paura. Tre o quattro Sh alla volta con i mitra: hanno fatto il panico", dichiarava Fabiano Tammaro in un'intercettazione ambientale. Custode degli arsenali del clan insieme a Raffaele Uliano inteso Lelluccio 'o pasturiello e Giancarlo De Angelis, esaltava le gesta criminali dei Gionta, a cui andava 'il merito' di essere armati fino ai denti.
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Le attività di indagine, effettuate negli ultimi anni, svelarono il ruolo centrale di Palazzo Fienga nell'occultamento delle armi. Nonostante la confisca, i Valentini riuscirono comunque ad esercitare un controllo sull'ex roccaforte del clan. A conferma di questa tesi un sequestro del 2022 che portò al ritrovamento di "numerose armi, munizioni e a oltre 7 kg di marijuana", come si legge nell'ordinanza contro i 19 affiliati finiti in manette dopo l'operazione dei Carabinieri (due ancora latitanti ndr). Attualmente l'ex quartier generale dei Gionta è oggetto di un piano di demolizione, che porterà alla totale distruzione dello storico palazzo. Con la recente decapitazione del clan e il prossimo abbattimento di Palazzo Fienga, lo Stato infligge un durissimo colpo a una delle organizzazioni più feroci della storia oplontina. Una cosca longeva e resiliente, che il Procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, ha paragonato alla 'Ndrangheta.
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