Le rivoluzioni politiche, a Torre Annunziata, ormai si fanno sempre il primo aprile. Sarà un caso la coincidenza con il pesce d’aprile ma è già accaduto l’anno scorso, quando il Corriere del Mezzogiorno pubblicò la ‘letterina’ di Giosuè Starita con la quale il primo cittadino annunciava il ritorno nel Partito Democratico.

Sembrava di leggere, tra le righe, il racconto di un moderno “figliol prodigo” che, pentito di essersi allontanato dalla grande casa Democratica ed aver dissipato tutti gli averi in 5 anni di governo, chiedeva ai padri (Ricciardi e Lucibelli se ci caliamo nella storia torrese), di poter tornare nel Partito che gli ha dato i natali. Mai saputo il reale motivo di questo ritorno, sebbene la ‘zizzania’, giusto per restare in tema biblico, disseminata tra la popolazione oplontina, vorrebbe lasciare credere che il rinsavimento del primo cittadino sia legato alla storia della commissione d’accesso e del mancato scioglimento.

Accade oggi, invece, che la geografia politica e partitica, che ha portato alla nuova giunta meno di un anno fa, il 18 luglio per essere precisi, sia cambiata ancora una volta. Al gruppo dei 6 di Nuovo Centro si sono aggiunti, con la sottoscrizione di un documento unitario, altri 4 consiglieri: Raffaele De Stefano, Domenico Roviello (il cui avvicinamento, tra l’altro, l’avevamo già annunciato giorni fa), il presidente del consiglio Lello Di Donna del Nuovo PSI ed il decimo che, stando ad indiscrezioni, sarebbe scappato proprio dalla casa Dem. Formando, così, la ‘Federazione dei Moderati’, che diventa la prima forza politica in consiglio comunale.

A fare da contrappeso a questa mossa, già nell’aria da qualche giorno, c’è il possibile nuovo gruppo dei 4, ‘Torre Democratica’ (potrebbe essere questo il nome), che sarebbe vicino al PD ed al suo sindaco. A capo di questa nuova lista ci sarebbe Ciccio Donadio con al seguito Aldo Ruggiero ed il duo Pasquale Iapicca e Raffaele Izzo che avevano dato prova di sostegno alla nuova maggioranza presentandosi, giorni fa, alla seduta del consiglio comunale andata poi deserta. Fuori dalla maggioranza bulgara, restano i 4 di Centro Democratico e Pasqualina Gallotta, ancora indipendente.

Giuseppe Tomasi di Lampedusa ebbe a scrivere: “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”. Parafrasando questa frase, le rivoluzioni di aprile, in quel di Oplonti, sembrano cambiare tutto per non cambiare nulla.

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