“Torre Annunziata è una città assuefatta alla camorra. Le prossime elezioni dovranno essere un’opportunità di scelta, una libertà da non sottovalutare”.

Lo ha detto Salvatore Cimmino, testimonial dei diritti dei disabili con le sue numerosissime traversate nei mari e fiumi del globo.

“Mi chiedo spesso se esiste un modo efficace per liberare la nostra amata Città del Sole dalla camorra e quindi dalla corruzione”, dice Salvatore Cimmino. Una domanda alla quale è difficile rispondere, soprattutto in relazione allo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazione camorristica e alle recenti scorribande della criminalità sulle strade oplontine.

E allora Cimmino chiede aiuto ad Antoine de Saint-Exupéry, accostando Torre Annunziata all’ubriacone de “Il piccolo principe”. Quando il piccolo principe chiede all’ubriacone, perché bevi? Per dimenticare, risponde l’ubriacone. Dimenticare cosa? Incalza il piccolo principe, ho vergogna di bere, risponde l’ubriacone. “Torre Annunziata è come l’ubriacone de ‘Il piccolo principe’, è incapace di affrontare i suoi sbagli se non sbagliando ancora – ha spiegato Cimmino -. Oramai la camorra, come una dipendenza, ha permeato la pubblica amministrazione e la politica. Ci siamo assuefatti: i politici non possono farne a meno, la camorra vota e fa votare. Gli oplontini, consapevoli, si sono rassegnati. Tutto questo ha generato un circolo vizioso che ha dato ancora più potere alla camorra e al malaffare. In sostanza a Torre Annunziata si beve per dimenticare di essere ubriaconi”.

Cosa bisogna fare allora per sconfiggere la camorra: “Dobbiamo togliere loro l’ossigeno, le protezioni ad alto livello. Negli ultimi giorni – ha continuato Cimmino - ho appreso della nascita di Associazioni e Liste Civiche, di destra, centro e sinistra, pronte a concorrere, tra loro, per la guida di Torre Annunziata. E’ necessario, ricordare che il fine ultimo della politica è, o dovrebbe essere, semplicemente e banalmente il bene comune. Quello che sta avvenendo ed è avvenuto a Torre Annunziata, lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose, l’incremento di fatti di sangue, il fenomeno della dispersione scolastica, la sanità quasi inesistente, l’aumento della disoccupazione, dovrebbe portare tutte le forze politiche ad interrogarsi sul senso stesso dell’azione politica e dell’impegno civile, e dovrebbe risultare chiaro che su punti fondamentali e qualificanti è fondamentale cercare una unità di intenti e di obiettivi. Non dico di ammainare le proprie bandiere e di annullare le differenze, dico però che di fronte al dolore delle difficoltà quotidiane i cittadini di Torre Annunziata, tutti, hanno il diritto di ricevere risposte, attenzione e considerazione. I cittadini di Torre Annunziata devono poter sperare nel loro futuro, hanno il diritto, se lo vogliono, di rimanere nella loro città, e i giovani devono poter immaginare di realizzare le proprie aspirazioni in questo territorio bellissimo e pieno di risorse che vanno liberate e messe a disposizione della crescita e dello sviluppo”.

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