“Resta da completare il dragaggio di altri trentamila metri cubi di sabbia. Con queste operazioni permetteremo a navi di grossa stazza di entrare nel porto di Torre Annunziata”. Lo ha detto l’assessore ai lavori pubblici al comune di Torre Annunziata Luigi Ammendola, a margine dell’ufficializzazione della visita del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, in programma lunedì 27 agosto.

Il governatore prenderà visione del lotto di lavori nella zona portuale di Torre Annunziata: un’opera suddivisa in tre lotti e che rientra nel progetto da 33 milioni di euro finanziato dalla Regione Campania grazie al bando di accelerazione di spesa.

I primi due lotti, relativamente alla realizzazione della diga foranea del porto e alla bretella di collegamento che dalla zona portuale arriva all’autostrada, sono stati realizzati: mancava l’ultimo tassello, quello delle operazioni di dragaggio del porto di Torre Annunziata

L’opera, suddivisa in tre lotti, rientra nel progetto da 33 milioni di euro finanziato dalla Regione con fondi europei. Gli altri due lotti dell’appalto, la diga foranea e la bretella di collegamento porto-autostrada, sono stati già completati.

Le operazioni di dragaggio sono iniziate il 9 giugno 2017: dopo le operazioni preliminari di bonifica bellica, un controllo di prassi per escludere la presenza di reperti bellici, durate per circa 20 giorni, è cominciato l’effettivo dragaggio, al fine di poter aprire il porto alle navi di grande tonnellaggio, incrementando così il traffico dello scalo oplontino.

Lunedì 27 agosto alle ore 12.00 la cerimonia di consegna: oltre al governatore De Luca, ci sarà il sindaco di Torre Annunziata Vincenzo Ascione, il comandante dell’ufficio circondariale marittimo di Torre Annunziata Alberto Comuzzi, i sindaci dei comuni della “buffer zone Unesco” del “Grande Progetto Pompei”, i dirigenti scolastici e le associazioni del territorio.

“La diga foranea – ha spiegato l’assessore ai lavori pubblici Luigi Ammendola - è stata rinforzata e rinfoltita, in quanto presentava segni evidenti di corrosione, dovute alle intemperie e alle mareggiate. Ora con le operazioni di dragaggio, a fronte di un fondale che raggiungeva al massimo i sei metri di profondità ora si superano i dieci metri. Finora sono stati prelevati circa 100mila metri cubi di sedimenti, pari a circa 150mila tonnellate. Resta da completare il dragaggio di altri trentamila metri cubi di sabbia”. Ora tocca allo sviluppo delle attività del porto di Torre Annunziata.

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