A Torre Annunziata è ricominciato il braccio di ferro sul futuro del porto. Da un lato l'industrializzazione e dall'altro il turismo. Recentemente la Isecold Spa dei fratelli Rocco ha ceduto il 100% delle sue azioni alla Ludoil Energy. Completata l'acqusizione la nuova società ha annunciato di voler ampliare i depositi costieri per aumentare le capacità di stoccaggio di idrocarburi. Uno schiaffo per la comunità di Torre Annunziata che, alla luce della ripulitura della 'Salera', contava su un porto a vocazione turistica e non industriale. 

La notizia dell'ampliamento ha innescato fiumi di polemiche. Dal Movimento 5 Stelle al Partito Democratico. Le forze politiche di Torre Annunziata sono determinate a scendere in piazza per impedire l'aumento dei depositi. Ad unirsi alla protesta anche Pina Valente del Comitato Salera, da anni in prima fila ai cortei contro le cisterne dei veleni. 

"È da ieri sera tardi che si è visto movimento sul molo di levante. Luci e veicoli in transito. E stamattina la sorpresa: nave cisterna che ricomincia a riempire le cisterne di idrocarburi. Altro che porticciolo turistico - dichiara Pina Valente del Comitato Salera - Non esiste una volontà di cambiamento per cui si decide unicamente  per interessi personali e noi cittadini continuiamo a subirne le conseguenze. I lavori di pulizia alla Salera proseguono, ma è tutto un paradosso. Pedoni su pista ciclabile che circoleranno insieme alle autocisterne che transiteranno sul lungomare Oplonti. Adesso sta a noi. State calpestando un territorio già martoriato".

"A ciascuno di noi decidere se restare fermi a guardare o muovere iniziative di contrasto. Anzi tutt'altro sono stati il Comune di Torre Annunziata e la Regione Campania a permettere tutto questo. Adesso sta a noi cittadini torresi decidere se soprassedere alle decisioni altrui oppure manifestare il nostro dissenso chiedendo la delocalizzazione di tutte le cisterne per fare riaprire il cancello del porto alla città", dichiara Pina Valente.

Anche il Parito Democratico di Torre Annunziata è pronto a scendere in campo per impedire l'ampliamento delle cisterne. Il segretario Giuseppe Manto si unisce al coro di protesta per dire no all'aumento dei depositi di idrocarbui. Al contrario di Pina Valente l'ex Presidente di Confcommercio punta il dito contro il Ministero di competenza che avrebbe, secondo quanto afferma il segretario, unico potere decisionale. "E' di queste ore la ripresa del dibattito cittadino, che attraverso i social in particolar modo, mette di nuovo in evidenza la problematica ampliamento delle cisterne. Molti cittadini, associazioni e sindacati ci chiedono un parere su questo tema, così sentito da parte di tutti. Ebbene il partito democratico ci tiene a sottolineare che, qualsiasi scelta operata nell'ambito delle attività da svolgere nel porto di Torre Annunziata, che non determina un riequilibrio delle funzioni tra commerciale e turistico ed anzi produce un ulteriore squilibrio o addirittura possibili rischi per l'ambiente, incontra ed incontrerà sempre la FERMA OPPOSIZIONE del partito democratico":

"Ciò tuttavia non ci esime da una seria ricognizione circa i luoghi istituzionali della decisione ovvero a chi spetta decidere e dello stato dell'arte in ordine ai provvedimenti amministrativi in essere.  La consapevolezza di questi dati è indispensabile per evitare di orientare la battaglia verso istituzioni non competenti sulla materia e su atti la cui efficacia può essere bloccata....
Questo aspetto lo sottolineiamo, perché nel corso degli anni ,sono state rappresentate in maniera sbagliata alcune iniziative, indicando comune e regione come enti decisionali mentre per quanto riguarda il sito di stoccaggio, l'unico potere decisionale è del ministero di competenza. Al netto di tutto questo ci tengo a precisare che se la decisione spettasse al partito democratco sicuramnte l'ampliamento delle cisterne non avverrebbe, anzi, quelle esistenti sarebbero rimosse". 

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