''Pur riconoscendo la più ampia libertà di espressione e di critica da parte dell'Avvocatura, I'intervento del Vice Presidente, facendo riferimento in generale alla categoria dei giudici, appare lesivo del prestigio e dell'autorevolezza della Magistratura''. Con un duro documento a firma del presidente Matteo De Micheli e del segretario Andreana Ambrosino, la sezione di Torre Annunziata (Napoli) dell'Associazione Nazionale Magistrati attacca il vicepresidente nazionale dell'Unione delle Camere Penali Italiane, decano degli avvocati penalisti Domenico Nicolas Balzano, dopo il suo intervento durante convegno organizzato dalla Camera Penale di Torre Annunziata sul tema della "ingiusta detenzione".

Nel corso dei lavori, alla presenza di studenti universitari e delle scuole superiori della zona, Balzano ha criticato aspramente i magistrati. Tre le affermazioni ritenute lesive da parte dell'Anm: ''la cifra maggioritaria dei giudici ha l'attitudine a sovrastimare la propria capacità di ricostruire esattamente il fatto e di interpretare correttamente una questione'', ''il giudice avoca a sé il compito di non applicare la legge, tanto una motivazione si trova, quando la legge non gli è gradita'', ''i giudici sono cosi tanto severi e rigorosi nel giudicare gli altri, quanto incommensurabilmente indulgenti nel valutare sé stessi, si perde la legittimazione morale a giudicare gli altri, se si manifesta tanta incapacità a giudicare sé stessi''. ''Tali affermazioni - scrivono i magistrati De Micheli e Ambrosino - rischiano di delegittimare l'intera Magistratura e appaiono tanto più gravi considerata la presenza di giovani studenti, a digiuno delle logiche processuali, cui è stato veicolato un messaggio di sfiducia nei confronti della Magistratura, in un territorio oppresso dalla criminalità, in cui i cittadini, a causa delle difficili condizioni ambientali, spesso hanno remore ad affidarsi alle Istituzioni. Stupisce ancor di più che simili affermazioni provengano non solo da un autorevole addetto ai lavori, ma da un organo rappresentativo dell'intera classe forense, perfettamente a conoscenza delle dinamiche fisiologiche del processo. Auspichiamo - si conclude il documento - che i rapporti tra Magistratura e Avvocatura continuino ad essere improntati ai principi di reciproco rispetto e di leale collaborazione nell'interesse della collettività''. 

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