Si chiude dopo tre anni l’intricata vicenda giudiziaria che vede protagonista Catello Pinto, proprietario del parcheggio in Corso Umberto I. Aperta da oggi l’autorimessa nei pressi del Tribunale di Torre Annunziata.

Prima dello scioglimento per infiltrazioni camorristiche fu lo stesso Comune ad esortare i proprietari dei terreni in zona Tribunale a convertire le aree in parcheggi. Sotto impulso dello stesso ente oplontino Catello Pinto avviò le procedure per aprire la sua autorimessa. I documenti arrivarono sulla scrivania di Nunzio Ariano, l'ex Capo dell’Ufficio Tecnico del Comune, nome legato a doppio filo allo scandalo mazzette.

Quando il dirigente fu arrestato la Procura accese i riflettori sulle procedure nelle sue mani, controllando tutto ciò che era stato deliberato sotto la sua gestione. Circa tre anni fa, infatti, l’area in questione fu sequestrata. Sul provvedimento, poi impugnato dall’avvocato Salvatore Barbuto, si espresse anche la Cassazione che diede ragione a Catello Pinto e dispose il dissequestro.

Ma il terremoto giudiziario non si arrestò. La Procura dispose altri due sequestri, anche in questo caso annullati poi da Riesame e Cassazione che stabilirono la “piena legittimità dei titoli e corretto operato”. Ad innescare l’intricata vicenda una serie di denunce e querele contro Pinto su una presunta lottizzazione abusiva, smentita poi nel corso dei vari procedimenti.

Paralisi della viabilità, parcheggiatori abusivi e traffico in tilt. Questa la situazione che quotidianamente sono costretti ad affrontare cittadini, avvocati e addetti ai lavori. Scenario che si complica soprattutto il venerdì a causa della notevole affluenza al mercato cittadino. L’apertura di un’altra area di parcheggio in zona Tribunale, con circa 100 posti auto, potrebbe contribuire a decongestionare l’area e a scoraggiare condotte illegali. 

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