Resta in carcere. Ha confessato di avere preso una mazzetta. "Un gesto dettato dalla disperazione”. Racconta tutto di un fiato Nunzio Ariano, il dirigente dell’ufficio tecnico comunale di Torre Annunziata arrestato due giorni fa dopo aver intascato 10mila euro. Una confessione che non ha chiuso un capitolo investigativo alle tappe iniziali e non gli è servita per ottenere i domiciliari. Con le sue parole, teso e nervoso Ariano ha raccontato di un solo episodio: "Avevo problemi in famiglia". Ma l'arresto viene convalidato in una dura ordinanza emessa in serata dal giudice Fiorentino e Ariano passerà in cella Capodanno e l'inizio del 2021. Ma l'inchiesta appare come il primo atto di una tangentopoli e dai primi riscontri sono almeno 20 mila gli euro versati all'imprenditore, indagato per avere pagato dopo avere ottenuto lavori per adeguare le scuole alle normative anti Covid. L’ingegnere è stato ascoltato, nella giornata  di ieri, per due ore dal Gip Antonio Fiorentino. Ha raccontato la sua versione dei fatti, confermando l’incontro con l’imprenditore di Napoli, il titolare di “Supino Group”, l’azienda vincitrice di un appalto su una scuola di Torre Annunziata, ora indagato a piede libero. E ora anche la posizione del titolare della ditta napoletana si aggrava. Dopo la firma per i lavori di “somma urgenza” per un importo di 200mila euro, i due si sono dati appuntamento alle Sette Scogliere, pensando di essere lontani da occhi indiscreti. I militari delle Fiamme Gialle, che stavano pedinando gli spostamenti dei due, hanno documentato la consegna della busta. L’ingegnere, seguito per diversi chilometri, è stato poi fermato nei pressi della Villa Comunale di Torre Annunziata, ritrovando i 10mila euro in contanti. Sugli altri soldi versato dall'imprenditore e su altri lavori nel settore tecnico del comune di Torre Annunziata si concentra ora l'attività degli investigatori.

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