Un attacco che mischia accuse politiche e personali. Poche righe dattiloscritte in un non perfetto italiano, su un foglio A4. In alto, sulla sinistra, sei indirizzi a cui potrebbe essere stata inviata la lettera anonima. È il piccolo giallo della politica di Torre Annunziata che vede coinvolto, suo malgrado, il consigliere del PD Enzo Ascione e, pare, anche qualche altro suo collega Dem.

La vicenda è iniziata venerdì 4 marzo quando Ascione ha ricevuto la missiva. Nel testo alcune opinioni in merito al suo operato politico: “Illustre consigliere comunale Ascione – si legge nella lettera – crediamo che la veste di attore si addice meglio a quella di consigliere e presunto sindaco della città”. Dopo questo incipit cinque righe di accuse e diffamazioni, che ovviamente non riportiamo. La lettera si conclude con la frase “Dove vuoi arrivare?  Ti sei venduto ai nemici per farti nominare sindaco ma non ci sei riuscito”.

Anche se è risaputo che il sindaco non si nomina, ma viene eletto, il mittente con questa frase, con ogni probabilità fa riferimento alla condizione posta da Ascione alle forze d’opposizione durante il tentativo di congiura contro Starita. Tra fine gennaio e metà febbraio ci sono state diverse riunioni segrete (alcune a Torre altre a Napoli) tra i partiti di minoranza e alcuni consiglieri della maggioranza per raccogliere le 13 firme necessarie per sciogliere l’amministrazione e andare al voto con un anno di anticipo. Una firma che Ascione (rappresentato alle riunioni da Gaetano Veltro, ndr) avrebbe apposto a patto che fosse stato indicato lui come candidato sindaco. Da qui il passaggio finale della lettera “… ma non ci sei riuscito” che si riferisce quindi, con ogni probabilità, alla congiura fallita.

Se la nostra interpretazione è corretta, il sedicente scrittore da quale parte politica è  stato ispirato? Due sono le ipotesi: la prima è che la tastiera sia stata guidata da chi non avrebbe accettato il rinsavimento di Ascione che alla fine è tornato all’ovile non garantendo più la firma: da qui l’odio dell’autore della missiva. Oppure, in alternativa, a “ispirare la lettera” potrebbe essere stato qualcuno che dalla maggioranza ha letto come un affronto grave il solo fatto che Ascione abbia partecipato all’ipotesi di sfiducia.

Insomma, tolti gli abiti da ‘Ispettore Derrick’, a Torre Annunziata resta solo un piccolo giallo sulla scrivania degli inquirenti ai quali il consigliere ha denunciato l’accaduto.

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