Assemblea spontanea dei lavoratori e lavoratrici del Cmo di Torre Annunziata. Oltre 70 dipendenti del centro polispecialistico si sono incontrati, venerdì pomeriggio, nell’area parcheggio della struttura in via Roma per confrontarsi sulla vicenda giudiziaria che riguarda l’azienda per la quale lavorano.

Da alcuni giorni infatti la sede di medicina nucleare è chiusa in seguito ad una ordinanza dell’ufficio tecnico del comune per presunti abusi edilizi realizzati nell’edificio che ospita i macchinari per effettuare pet e scintigrafie. Il prossimo 25 luglio, presso il Tribunale di Torre Annunziata, ci sarà l’udienza preliminare che dovrà decidere, tra le altre cose, se riaprire o meno la struttura.

“Abbiamo paura di perdere il nostro posto di lavoro – raccontano alcuni dipendenti – non è possibile che una struttura così grande venga chiusa per presunti abusi, ancora tutti da dimostrare, mettendo in serio rischio il futuro di centinaia di famiglie. Non escludiamo di organizzare una manifestazione – continuano i lavoratori – la città deve sapere quello che sta accadendo e quello che potrebbe succedere per l’economia del territorio”.

La proprietà, dopo l’emissione dell’ordinanza, ha diramato un comunicato chiaro: “Se questo stallo dovesse proseguire – si legge nel comunicato – l’azienda si vedrebbe costretta ad adottare provvedimenti che determinerebbero ulteriori perdite di posti di lavoro”. Il Cmo, centro medico leader nel centrosud Italia, conta circa 140 dipendenti e da lavoro, tra collaboratori, fornitori ed indotto, a oltre 350 persone.

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Cmo: striscioni davanti al tribunale

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la replica dell'azienda

chiusa medicina nucleare