TORRE ANNUNZIATA. Associazione di tipo mafioso: nuove condanne in Appello per Aldo Gionta e per suo figlio Valentino junior, entrambi già al 41-bis. I giudici hanno inflitto 4 anni di reclusione al boss-poeta di Torre Annunziata. Leggero ‘sconto’ invece per l’ex primula rossa del clan, Valentino (difeso dall’avvocato Roberto Cuomo), condannato a 6 anni e mezzo anzichè agli otto incassati in primo grado. Quattro anni e otto mesi di carcere, infine, sono stati inflitti a suo cognato Giuseppe Carpentieri (assistito da Giovanni Tortora e marito di Teresa Gionta, figlia del fondatore della cosca don Valentino).

IL PROCESSO. Giudizio nato dall'ultimo blitz di Palazzo Fienga, quello del 5 giugno 2014, che smantellò il fortino del clan Gionta. Allora, i carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata arrestarono 10 persone. Alla cattura in via Bertone sfuggirono però Aldo Gionta e suo figlio Valentino junior, poi bloccati il 16 agosto e il 27 novembre: il boss-poeta al porto di Pozzallo, in Sicilia. Suo figlio, invece, in un nascondiglio quasi inaccessibile ricavato all’interno di un’abitazione al rione Provolera.

Nella foto il boss-poeta Aldo Gionta

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