L’imprenditore Maurizio Vito, fondatore del centro Mavis di Torre Annunziata, è stato condannato a quattro anni di reclusione per bancarotta fraudolenta. La sentenza, emessa dai giudici del tribunale oplontino, ha disposto anche il sequestro dei beni per circa mezzo milione di euro. La vicenda è collegata alle società Epistolato e Villa Poppea srl, entrambe dichiarate fallite lo stesso giorno a marzo del 2013. Secondo l’attività di indagine della Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura di Torre Annunziata, i beni delle due società in fallimento sarebbero confluiti nel Mavis. Un'operazione che avrebbe poi portato alla fondazione del nuovo centro diagnostico. 

In particolare, il Mavis avrebbe acquistato a prezzi irrisori sia macchinari che strumenti, riuscendo quindi a risparmiare migliaia di euro. Ma in realtà, in base alla tesi dell'accusa, sarebbero emersi ulteriori elementi. Il possesso dei beni sarebbe avvenuto senza versare alcuna somma di denaro alle due società prossime al fallimento. Una circostanza che era già emersa sei anni fa e che aveva portato ad un sequestro d'urgenza emesso dalla Procura oplontina. La condanna in primo grado è il risultato di una lunga attività di indagine. Il procedimento potrebbe riservare ulteriori colpi di scena qualora l'imprenditore decidesse di fare ricorso. 

 

 

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