“L’indifferenza è più forte della camorra. Fa molto più male per chi la subisce. Lello era da solo nella sua denuncia, ma ora ci sono leggi e metodi per poterlo fare”. Con questo monito Beatrice Federico ha aperto il dibattito per ribadire il “no” alla camorra, al racket, all’usura. Nella sala dell’agorà di via Fusco erano presenti cittadini, commercianti, il sindaco Vincenzo Ascione, il presidente del Fai Antiracket Campania Pasquale Del Prete, la vedova di Cerrato Tania Sorrentino, Libera e le altre associazioni. Tutti uniti per il “patto contro la camorra”, sancito nel giorno in cui ricorrono i 25 anni dall’omicidio di Raffaele Pastore.

“E’ stato un peccato non averlo potuto vivere per più tempo ha continuato la vedova Federico -. La sua presenza poteva essere importante anche da vivo, non solo attraverso il suo gesto. La sua denuncia non era altro che l'affermazione della sua personalità. Un uomo brillante che avrebbe potuto dare tanto alla città. Il suo amore però ci è stato sottratto. Nonostante questo ho cresciuto figli cercando di ricostruire pezzetti della nostra storia”.

Infine il monito per spingere tutti a denunciare: “Lello era solo, oggi questo non può accadere. Basta non restare fermi”.

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