Torre Annunziata non ha ottenuto i finanziamenti per la riqualificazione dei beni confiscati. Un'altra occasione mancata per la città, candidata ad essere la peggiore dell'area vesuviana. Alla base dell'esclusione la mancata presentazione dei documenti necessari a sbloccare i fondi. Questo è l'ennesimo flop di una città in coma, che perde un'altra chance di rimettersi in gioco.

Nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sono stati stanziati 17 milioni di euro per la riconversione degli immobili strappati ai clan. Un autentico tesoretto destinato a tutti i comuni all'ombra del Vesuvio. Per le città l'occasione di creare sul territorio luoghi di cultura centri polifunzionali. Mentre Pompei e Castellammare sono travolte da una pioggia di finanziamenti, Torre Annunziata conquista di nuovo il titolo di 'maglia nera'

La città stabiese è riuscita ad ottenere il finanziamento di 4 progetti su 6. Proprio Castellammare, che condivide con Torre Annunziata l'amaro destino dello scioglimento per infiltrazioni, risulta essere il Comune con il più alto numero di beni confiscati candidati alla riqualificazione. Un risultato eccellente anche per Pompei, che ottiene 2 milioni di euro per realizzare il parco urbano “Il Giardino PerBene” in un immobile in via Ponte Izzo, ex covo del clan Cesarano. Inoltre, In arrivo anche 1,1 milioni di euro per la riqualificazione del “Palazzo d’’e Creature”, sede della fondazione di Don Luigi Merola in via Don Gennarino Carotenuto.

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