Torre Annunziata. Beni confiscati, l'ex assessore Cirillo: “Fui osteggiata, si perdeva tempo”
E' stata la protagonista della rinascita di Villa Cesarano. Le sue parole tra successi e amarezza
10-04-2022 | di Gianluca Buonocore
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Villa Cesarano è stata inaugurata e sarà un ostello per giovani. Ma anche un rifugio per ucraini che fuggono dalle bombe. Un bene confiscato recuperato a Torre Annunziata grazie anche all’ottimo lavoro svolto da Emanuela Cirillo.
L’ex assessore al patrimonio di Torre Annunziata pubblicò il bando per l’assegnazione dell’immobile in via Traversa Andolfi. Un percorso difficile per l’esponente dell’Udc, che andò più volte in conflitto con il sindaco Vincenzo Ascione, ma soprattutto con il suo braccio destro dell’epoca Luigi Ammendola. Emanuela Cirillo torna su questo suo piccolo successo, lanciando anche qualche frecciata.
“Una soddisfazione a posteriori. E’ importante che il lavoro svolto porti a risultati per la città. E’ stato fortemente osteggiato. Ci è voluto un anno e mezzo dalla promulgazione del bando. L’Ente non ha speso un centesimo. I lavori di ristrutturazione sarebbero stati a spese della cooperativa che l’avrebbe avuta in concessione per nove anni. Resta al patrimonio indisponibile del Comune e un giorno potrebbe tornare nelle sue mani”.
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Il recupero dei beni confiscati era in cima alla lista dell’ex assessore al patrimonio. “C’erano tanti altri progetti. Su tutti Palazzo Fienga, che ho lasciato con una delibera del Cip di 10 milioni di euro per la ristrutturazione un progetto preliminare di massima. Tanto è vero che il prefetto Palomba ha dato l’ok per quello definitivo. Per Villa Adele avevano vinto un bando da 1,2 milioni di euro ed eravamo al 21esimo posto. Purtroppo non siamo riusciti a reperire i soldi, poiché sono finiti i fondi della Regione. Poi dopo la pubblicazione di un nuovo bando non so cosa sia successo”.
Infine una disamina sulla sua esperienza, con un occhio su un probabile arrivo del commissario straordinario. “Mi sono dimessa il 14 dicembre del 2020, ma già c’era qualcosa che non andava bene. Si perdeva tempo. Anche la ristrutturazione della Monsignor Orlando fu osteggiata e scivolava via la volontà di portare avanti altre progettualità che non venivano discusse preliminarmente. Per questo motivo io e l’Udc girammo le spalle. Spero che la magistratura faccia luce su quanto sia realmente accaduto. Ciò che mi dispiace, se arriverà il commissariamento, è che a perdere sarà Torre Annunziata, perché di persone di buona volontà con voglia di lavorare ce ne sono e ce ne saranno”.
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