Una vita intera spesa con i giovani e per i giovani. Studenti che ogni giorno entravano nel liceo che era la sua seconda casa. Il “Pitagora – Croce” di Torre Annunziata è stato qualcosa in più di una semplice scuola per Benito Capossela. Una vita intera a creare progetti, studiarli, coinvolgere persone, amici, colleghi. E facendo di tutto per dare sempre qualcosa in più alle nuove leve, quegli studenti nei quali non ha mai smesso di credere.

Aveva un testimone delicato da raccogliere Benito Capossela, quando è arrivato per la prima volta al Liceo “Pitagora Croce”. La pesante eredità di Lucia Ortello, storica dirigente scolastica della scuola negli anni 2000. E’ arrivato lì nel 2008/2009 e per 12 lunghi anni è riuscito a dare lustro alla scuola che dirigeva e alle iniziative cui partecipava.

Il premio Elia Rosa, il liceo musicale difeso a spada tratta anche nell’ultima estate in cui se ne paventava la cancellazione. La sala d’incisione del plesso Cristo Re, le sue battaglie per il fiume Sarno e per l’ambiente. Gli stage con gli atleti del Liceo Sportivo che non smetteva mai di seguire e incoraggiare. L’aver ridato vita a una tensostruttura devastata da criminali, dedicandola poi a Giancarlo Siani. La processione con la Mehari di Siani coinvolgendo tutta la città. Tutti tasselli di una vitta trascorsa a rincorrere il suono di una Torre Annunziata migliore.

Mai avrebbe pensato che i suoi ultimi secondi li avrebbe passati in un'aula diversa da quelle della scuola. Se n’è andato in un pomeriggio piovoso di inizio novembre, stroncato da un malore mentre, in un’aula del tribunale di Napoli, partecipava a un’udienza. Da oggi il mondo della scuola di Torre Annunziata è più solo, ha perso una delle sue stelle più brillanti.

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