Torre Annunziata, blitz antidroga: ricercato il tiktoker Papusciello
Antonio Gemignani coinvolto nella maxi inchiesta della Procura Oplontina, anche un prete tra gli indagati
06-03-2025 | di Redazione

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Maxi operazione antidroga a Torre Annunziata, tiktoker oplontino nei guai. Figura tra i destinatari di un obbligo di presentazione ai carabinieri ma al momento è irrintracciabile Antonio Gemignani, 47 anni, noto al pubblico con il soprannome di "Papusciello". Ciò nonostante, poche ore fa, ha pubblicato un video su Tiktok sul suo account "Papusciello" nel quale si riprende mentre canta una canzone neomelodica in Spagna.
Per lui il Gip ha disposto un obbligo di presentazione ai carabinieri. Gemignani è incluso tra le 51 persone per le quali il gip di Torre Annunziata Luisa Crasta ha emesso misure cautelari. L'uomo, che attualmente si è reso irreperibile, è accusato di cessione di cocaina insieme al nipote Nino Gemignani e di aver incassato denaro dalla vendita di droga.
Reati per cui il Pm ha richiesto la custodia cautelare in carcere poi rigettata dal Gip, che non ha ritenuto sufficienti gli indizi a suo carico. Per il tiktoker è però scattato l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Nel corso di un interrogatorio 'Papusciello' ha negato gli addebiti. Ha riferito che per un periodo Giuseppe Panariello, anche lui suo parente coinvolto nell'inchiesta, aveva vissuto a casa sua. In quella circostanza ha anche confermato di essere a conoscenza dei traffici illeciti di Nino Gemignani, precisando di essere estraneo agli stessi.
Tra le persone coinvolte nella maxi inchiesta della Procura c'è anche don Nando Ciani Passeri, parroco della chiesa di Sant'Alfonso dei Liguori. Il suo coinvolgimento nelle indagini sarebbe collegato proprio a Nino Gemignani. In base a quanto ricostruito dagli investigatori, il nipote del tiktoker nel 2022 aveva ottenuto la messa in prova proprio presso la parrocchia guidata dan Nando. In quella occasione, avrebbe dovuto dedicarsi al volontariato, un'attività che però non avrebbe mai svolto. Gemignani, infatti, si sarebbe limitato soltanto a firmare i registri con il benestare del parroco, che lo avrebbe coperto confermando lo svolgimento di un'attività mai svolta.
Il Gip, considerate le accuse a carico di don Nando, non ha reputato necessario disporre una misura di custodia cautelare. Il parroco risulta attualmente denunciato per falso.
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