TORRE ANNUNZIATA. Crescono tensione e paura, soprattutto tra i commercianti di Torre Annunziata, dopo i due raid criminali accaduti di recente in città. Colpi di arma da fuoco sparati contro la saracinesca di una tabaccheria in via Veneto: proiettili ed ogive deformate, ritrovate per terra alle 7 del mattino. Poi, tre giorni fa ed in piena notte, la bomba carta che ha devastato l'esterno di una macelleria del centro (nei link in basso).

Questi gli episodi denunciati dagli stessi titolari degli esercizi colpiti. Ma il timore degli inquirenti è che analoghi gesti non siano stati nemmeno segnalati alle forze dell'ordine. Dopo l’ultimo raid, la bomba carta esplosa a tarda sera, il 3 gennaio scorso, il mondo politico fa quadrato. Amministrazione, maggioranza ed opposizione esprimono una condanna unanime.

“Bisogna metterli nell’angolo”, afferma con forza il sindaco Giosuè Starita che, rispondendo a distanza a chi lega l’aumento della recrudescenza criminale alle difficoltà del territorio, ribatte: “Adesso non è più tempo di trovargli alibi. Tante persone, che pure soffrono, neppure si sognerebbero di compiere simili gesti”. Per il primo cittadino torrese una possibile soluzione è l’esempio Ercolano. “Aumentare la solidarietà e la partecipazione di tutti. Non c’è bisogno del singolo eroe, ma di una comunità che reagisca”.

Anche Carmela Sermino, la vedova di Giuseppe Veropalumbo, l'operaio di Torre Annunziata ucciso nove anni fa da un proiettile vagante esploso in strada da ignoti per festeggiare il Capodanno, dopo il recente raid tuona: "Dinanzi a gesti vili come la bomba carta esplosa all'esterno della macelleria di via Poerio - il commento della vedova, oggi presidente dell'Osservatorio per la Legalità del Comune - non possiamo stare zitti. Tali deplorevoli episodi, accaduti nella nostra città, non fanno altro che succhiare ulteriore sangue ad un tessuto economico già in declino. La camorra va combattuta sempre, affrontata di petto".

Da qui, la proposta della Sermino: "Ritengo necessaria la convocazione di un consiglio comunale monotematico, aperto alle associazioni di categoria, alle forze dell'ordine ed al prefetto di Napoli, Gerarda Pantalone, per cercare di far fronte comune alla recrudescenza di episodi criminali. L’antimafia delle parole, così come delle frasi ad effetto, deve finire, lasciando il posto a provvedimenti concreti e risolutivi. Atti che, se indirizzati nel verso giusto, possono combattere da subito il riemergere della criminalità a Torre Annunziata".

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