“Il Cesaro non vuole arrendersi alla camorra”. E’ stato questo il messaggio lanciato dall’Istituto di Torre Annunziata, all’interno del quale ieri è stata scovata una bomba di tipo C-4 che nascondeva un covo di stupefacenti. Stamane nell’aula magna c’è stato un lungo dibattito tra docenti e studenti che hanno toccato vari temi delicati.

Anche Rita Iervolino, preside del Cesaro, ha espresso la propria voglia di non mollare dopo gli ultimi avvenimenti. “La nostra scuola vuole risorgere, ma non può farlo da sola. Siamo una vera e propria istituzione per il territorio, visto che abbiamo formato per anni vari eccellenze di Torre Annunziata. Per questo chiediamo aiuto e sostegno non solo al sindaco Starita, alla Procura e alla Città Metropolitana, ma anche agli altri plessi oplontini”.

Il primo dirigente chiede a gran voce anche l’abbattimento del palazzetto dello sport, mai costruito, luogo dei ritrovamenti di ieri. “Noi lo chiamiamo ‘il mostro’ e vogliamo che sia eliminato quanto prima. Per questo ho scritto una lettera al sindaco e alla Città Metropolitana. Ma oltre quello è l’intero edificio che ha bisogno di una grossa ristrutturazione, perché ci sono buchi ovunque. Abbiamo bisogno di riavere una dignità”.

Infine la preside Iervolino è soddisfatta anche dalla reazione dei suoi stutenti. “Il summit di questa mattina è stato a dir poco proficuo. Qui nessuno ha paura della camorra, anzi abbiamo voglia di riprenderci. Presto organizzeranno una manifestazione per le vie della città, ma non ci fermeremo lì. Sono infatti già in programma dei seminari sulla legalità che si terranno sempre qui al Cesaro”.

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