Torre Annunziata. Bombe e droga per il “terzo sistema” di camorra: il  tutto, nascosto nella palestra mai nata di una scuola. Il Riesame scarcera due donne, ridimensionando invece le accuse per Gennaro Troncato, tra i principali indagati, che comunque resta in cella.

I giudici del Tribunale della Libertà di Napoli hanno rispedito a casa ieri, nella propria abitazione di Torre Annunziata, Lucia Ammendola, compagna di Salvatore Esposito, a sua volta ritenuto il braccio destro del presunto ras del gruppo, il 27enne Gaetano Maresca, alias 'o saccaro.

La donna, figlia dell'anziana custode dell'istituto scolastico Cesaro-Vesevus, con sede in via Volta, era ritenuta responsabile della custodia di circa 30 chilogrammi di hashish e di un ordigno esplosivo di elevata micidialità (circa un chilo di materiale esplodente), nei pressi della scuola di Torre Annunziata. Ammendola, secondo l'accusa, era anche la cassiera del gruppo. Funzione svolta proprio in luogo del suo compagno, Salvatore Esposito. Mentre Esposito era in carcere, infatti, Lucia Ammendola si sarebbe sostituita al compagno anche nell'attività di spaccio e di recupero delle partite di stupefacenti non saldate dagli abituali consumatori oplontini.

Ma nella giornata di ieri, le esigenze cautelari non sono state confermate dai giudici della XII sezione del Riesame di Napoli. Giudici che hanno dunque accolto l'istanza presentata dagli avvocati Roberto Cuomo e Salvatore Irlando, legali di Lucia Ammendola, disponendo poi la scarcerazione della donna.

Ritorna in libertà pure Filomena Raffaela Carotenuto - anche lei assistita dal penalista Roberto Cuomo - "detentrice" della cosiddetta cassa della droga. Annullamento solo parziale dell'ordinanza a carico, infine, per Gennaro Troncato, che resta in carcere per le sole accuse di spaccio.

Lo scorso 2 febbraio, i carabinieri della Compagnia di Torre Annunziata, guidati dal capitano Andrea Rapone, eseguirono un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 14 persone, ritenute responsabili - a vario titolo - di spaccio di stupefacenti, detenzione di ordigni esplosivi e di armi clandestine, incendi, ricettazione e favoreggiamento. Tra le persone finite in manette anche Gennaro Maresca, il presunto capo del cosiddetto terzo sistema.

Nel corso delle indagini, coordinate dalla Procura oplontina, fu accertato il coinvolgimento di cinque persone nella detenzione di 30 chili di hashish e di un ordigno esplosivo telecomandato, nonchè di due scooter rubati, il tutto rinvenuto nella palestra in disuso dell'istituto scolastico Cesaro-Vesevus.

L'inchiesta smascherò anche gli autori di due incendi dolosi di autovetture, perpetrati a scopo intimidatorio a Torre Annunziata e a Torre del Greco. Nel corso dello stesso filone investigativo erano già state arrestate cinque persone per detenzione a fini di spaccio di droga, con il sequestro di 1,6 chili di marijuana e numerose dosi di cocaina. 

 


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