Torre Annunziata. “Il Giudice di Pace non è un giudice di serie B, ma qui è l’emblema della mala giustizia. Siamo pronti allo sciopero ad oltranza, anche a costo di ricevere sanzioni dalla Commissione nazionale”. E’ sempre più caos negli uffici di via Margherita di Savoia, dove 4 cancellieri per 24 giudici davvero non bastano. Sentenze in estremo ritardo, anche di sei anni, fascicoli “ammassati nei bagni”, “incompetenza dei magistrati e provvedimenti abnormi”. La denuncia parte, stavolta, dall’assemblea della Camera Penale di Torre Annunziata. Gli avvocati da tempo sono sul piede di guerra e adesso scrivono una durissima lettera di protesta. Destinatari: il Ministro della giustizia Andrea Orlando ed il Consiglio Superiore della Magistratura.

IL DOCUMENTO. A redigere materialmente il documento, anche su input del presidente Antonio Cesarano, è stato il segretario della Camera Penale oplontina, l’avvocato Gennaro Ausiello. “I vertici dell’Ufficio – si legge nella nota spedita a Roma - si assumano la responsabilità del fallimento che ha ridotto il Giudice di Pace di Torre Annunziata a paradigma nazionale del paradosso. Le cancellerie sono quasi sempre vuote, la gestione delle udienze è impossibile. In questa situazione di assoluto caos, che vede fascicoli ammassati nei posti più disparati, gli avvocati vengono lasciati a rovistare in un mare di carte polverose”. 

L’INTERVISTA. Eppure, per evitare l’annunciato collasso al Giudice di Pace, i penalisti avevano stilato, di concerto col Consiglio dell’Ordine di Torre Annunziata, un “protocollo per la gestione delle udienze”. Il protocollo eviterebbe, come già accaduto, che un solo giudice abbia iscritti al proprio ruolo fino a 197 processi da trattare in un giorno. “Il protocollo resta lettera morta – tuona il segretario Ausiello - . Nessuno ci ha degnati di una risposta. Forse perché a Torre Annunziata è in corso una lotta interna per la gestione di piccole fette di potere. Anche la Coordinatrice dell’Ufficio, la dottoressa Giliberti, ne è vittima. Qualcuno voleva il suo posto? A noi avvocati non interessa e siamo pronti allo sciopero. I magistrati guadagnano a sentenza. Bloccare i processi è l’unico modo per colpire nel segno”. 

IL LIBRO DEGLI ‘ORRORI’. La lettera di protesta, inoltrata al Ministro Orlando e disponibile su internet, precede un lungo dossier "degli orrori”. Oggetto del “libro bianco” dei penalisti non è più l’inefficienza o la carenza di organico. Ma “l’incompetenza di diversi giudici di pace – continua l’avvocato Ausiello - . Abbiamo proposto a tutti di portare in assemblea copia dei verbali in cui si adottano provvedimenti sballati o fuori legge. Un esempio? Qualcuno fa di testa sua, dichiarando decaduti i testimoni al di fuori dei casi previsti dal codice. Il vero problema, a Torre Annunziata, è la promiscuità di funzioni. A Napoli ed a Salerno – conclude il segretario della Camera Penale – un giudice o sbriga il civile o il penale. In via Margherita di Savoia, invece, qualche magistrato pur non sapendo nulla di penale continua a scrivere sentenze”. 

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