“Tesseramenti effettuati al di fuori degli orari consentiti con l’obiettivo di creare nuovi equilibri all’interno del partito. Questo congresso cittadino non ha valore”. L’ormai ex segretario cittadino PD Antonio Esposito ha spiegato così i motivi delle sue dimissioni nel corso della conferenza stampa convocata questa mattina, sabato 30 novembre. Nel suo studio, accanto a lui, il vicesegretario e presidente della commissione adesioni Antonio Gagliardi (anch’egli dimissionario) e l’assessore ai lavori pubblici Luigi Ammendola. Presenti anche i consiglieri Papa, Cirillo e Lucibelli.

Quello che è emerso invece, nel corso della conferenza stampa, è la confusione nella quale si trova la mozione Martina (area Casillo, Topo, Marrazzo, Fiola, Amato). Il segretario denuncia brogli, il vicesegretario afferma di non saperne nulla e, infine, l’assessore afferma di possedere elementi per una eventuale denuncia in Procura.

Un incontro pubblico che, di fatto, aveva l’obiettivo di fare chiarezza e denunciare il tesseramento gonfiato ma che ha invece assunto un aspetto tafazziano. Ma andiamo con ordine.

LE FIRME FALSE CHE NON ESISTONO. Il segretario Esposito denuncia “oltre all’anomalo tesseramento anche la falsificazione della firma mia e degli iscritti”. La denuncia si smonta nel corso della conferenza quando, a domanda diretta se intende denunciare tale episodio, la risposta di Esposito è un lapidario “No. Siamo alla vicenda politica e non vogliamo spostare la vicenda sul piano penale”. Ma quello che emerge è che non esistono firme false. Non ci sono firme. A confermarlo (e quindi a smentire le parole di Esposito di pochi minuti prima) sono gli stessi Ammendola e Gagliardi. L’assessore mostra la tessera di un consigliere, dove anziché la firma del segretario, c’è la sigla A.E. Ma quello che ha del tafazziano è l’intervento del vicesegretario Gagliardi che, pubblicamente, afferma di aver scritto di suo pugno il nome del segretario Antonio Esposito sulla propria tessera (nella foto). Una dichiarazione che, di fatto, mette in discussione non solo le tessere contese, (secondo i rappresentanti della mozione Martina fatte oltre tempo massimo), ma l’intero tesseramento, comprese quelle fatte dalla stessa area Martina.

LE FIRME DEGLI ISCRITTI. Il segretario denuncia anche la firma falsa degli iscritti. “Sui documenti consegnati in Federazione ci sono le tessere con le firme dei cittadini che non sono vere”. Denuncia rafforzata dalle parole dell’assessore Ammendola che dichiara di avere elementi potenzialmente utili per una denuncia in Procura. “Sto acquisendo elementi che valuterò se possono configurarsi in ipotesi di reato. Se è così non esiterò a recarmi in Procura”. Di fatto quello che non è chiaro è: come fanno il segretario dimissionario Esposito e l’assessore Ammendola a conoscere alla perfezione le firme di quei cittadini che hanno sottoscritto la tessera a tal punto da denunciare brogli?

IL RIBALTONE ALL’ORIZZONTE. “E’ ovvio che hanno fatto questo giochetto per cambiare gli equilibri interni al partito – dicono all’unisono i vertici del pd presenti alla conferenza – Se servivano 100 tessere per fare il ribaltone, l’area Zingaretti ne avrebbe fatte 100. Questa è una certezza". Un'atra certezza è la decisione della Federazione che ha certificato la regolarità del tesseramento. Decisione conto la quale l'area Martina ha annunciato ricorso ai vertici nazionali.

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